Genova, capitale del Natale, svela le botteghe storiche: viaggio tra sapori e colori cari a De Andrè

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Servizio di Laura Larcan - Montaggio di Francesco Toiati

«Genova è anche il profumo e il sapore della sua cucina», diceva Fabrizio De Andrè, con quel calore nostalgico nella voce. Il pesto, certo, che appaga il palato, ma anche quella gastronomia che condensa sapori di mare e colori della terra, e la pasticceria (o dolceria) che seduce il gusto con sorprese esotiche e dolcezze artistiche degne di un quadro di Rubens. Val la pena allora riscoprire questo tesoro nella città Superba, lasciandosi incantare da vetrine, laboratori segreti, dieci cento mille storie di una tradizione secolare. Per i vicoli di Genova, i suoi carrugi e le sue creuze. L’occasione è speciale. Genova infatti è stata proclamata Capitale europea del Natale per il 2022, una nomina conquistata dal Comune di Genova a suon di progetti di promozione culturale e turistica che hanno fatto breccia nella Commissione europea. Il carnet di eventi è fitto: luminarie, concerti diffusi, mercatini a tema, eventi gastronomici, presepi d’autore, visite guidate, tour tematici, nuovi musei. Ma soprattutto il rilancio di un percorso dedicato alle botteghe storiche (ben 53 in tutto certificate) che si possono “degustare” (è proprio il caso di dirlo), con tour itineranti guidati attraverso negozi, laboratori e attività artigiane antiche di secoli. Che affondano le radici addirittura fino al ‘700.

Per preservare questo enorme patrimonio è stato istituito persino un “Albo delle botteghe storiche”, nel quale vengono inseriti artigiani che sono in attività da almeno 70 anni, se non 200... Raffinate confetterie e cioccolaterie, negozi di tessuti, abbigliamento e sartorie, capaci di creare cravatte fatte a mano arrivate fino alla casa reale d’Inghilterra, drogherie, friggitorie e tripperie, librerie antiquarie...

Va dove ti portano profumi e odori a Genova, allora. L’antica pasticceria Marescotti, con i suoi Amaretti di Voltaggio, specialità dal 1880: morbidi, a base di mandorle, una tradizione importata dalla Provenza e rielaborata. Uno scrigno di bellezza estetica, con i suoi arredi originali intatti, la paternità potrebbe essere riferita anche al famoso ebanista inglese Peters. Un mobile con 17 metri di vetrine, il pavimento in ardesia. Nel 1913 sfoggiava la prima macchina del caffè a vapore di Genova. Durante i lavori di restauro è stato Trovato il registratore di cassa del 1904 e la bilancia dorata.

E la Confetteria Pietro Romanengo, la più antica d’Italia risalente al 1714 dove è nato il colore “carta da zucchero”. Siamo in piazza Soziglia. Sulla strada lo stemma che evoca l’abbondanza della frutta e del commercio con la cornucopia e il dio Mercurio. Qui si usava una carta blu per impacchettare i coni da zucchero. Et voilà, ecco la tradizione del colore carta da zucchero. Uno spettacolo di frutta candita, essenze esotiche arrivate dalle rotte marittime del Mediterraneo. Chinotto, pera, mandarino, prugna, fico, castagna e petali di violette. La Boiserie del 1800. Poco più in là, il cinquecentesco Palazzo Imperiale che ospiterà Rubens, che racconta di una famiglie di cultori d’arte e collezionisti. ora è un negozio di antichità con affreschi del '500.

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Ancora la Bottega dei tessuti Rivara del 1802,sul bancone di noce biondo ecco la sua biancheria per casa come il "mezzaro", il telo leggero di cotone milleusi con stampe artistiche ispirate anche ai disegni dello scenografo Luzzati. Lungo la passeggiata perché non concedersi una visita alla Chiesa del Gesù per scoprire la grande pala d'altare con I miracoli di sant’Ignazio di Rubens del 1620. E, infine, approdare in Vico del Castagna e vico delle Carabaghe, carrugi esemplari di Genova, dove si schiude la cioccolateria Viganotti del 1886. Qui la tradizione dolciaria di famiglia si mantiene intatta con i macchinari di fine '800 per la produzione. Le nocciole dal Piemonte, le mandorle da Monopoli, i pistacchi dalla Sicilia ma anche dalla Grecia e dalla Turchia. Si producono fino a 8 quintali di praline al giorno. La gamma di dolci al cioccolato è infinita.