«In questi mesi abbiamo lavorato affinché ci fosse una perizia di parte. L’anima di un figlio non si compra, ho sempre dato mandato ai miei legali di rinunciare a ogni forma di risarcimento». Così Roberto Battiloro, all’ingresso del tribunale per il secondo incidente probatorio per il crollo di Ponte Morandi, che nella strage di Genova ha perso il figlio Roberto, 29 anni, morto con tre amici. (LaPresse)
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