Franco Battaggia, ex "Mala del Brenta" arrestato: è accusato di aver ucciso domestica

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Franco Battaggia, un commerciante di pesce e ex datore di lavoro della 30enne Anica Panfile, trovata morta nel fiume Piave a Spresiano (Treviso) lo scorso maggio, è stato fermato oggi dai Carabinieri di Treviso su disposizione della Procura. Battaggia, precedentemente legato alla criminalità trevigiana e alla Mala del Brenta, è accusato di omicidio e tentato occultamento di cadavere aggravato. L'uomo era già sotto inchiesta dall'estate scorsa nel contesto delle indagini sull'assassinio della donna di origini romene e madre di quattro figli. La sua cattura rappresenta uno sviluppo significativo nel caso.

Chi è Franco Battaggia

Battaggia, noto alle cronache criminali venete per fatti di sangue risalenti al periodo fra gli anni '80 e '90, e fino ad oggi indagato a piede libero per il delitto di Bafile, aveva già ammesso di aver incontrato la donna il giorno in cui si erano poi perse le sue tracce. Ai Carabinieri aveva raccontato di averla accompagnata nella propria abitazione di Arcade (Treviso), dove avrebbe dovuto consegnarle un documento fiscale per prestazioni lavorative svolte da Anica nei mesi precedenti. Successivamente, di averle dato un passaggio in auto per accompagnarla ad un secondo appuntamento con una persona, di cui Battaggia non ha saputo fornire elementi. L'indagato aveva anche riferito di aver prestato alla ex domestica 5 mila euro, dopo che lei le aveva prospettato difficoltà economiche. Le indagini condotte dai carabinieri del Ris nella casa dell'uomo avrebbero però restituito tracce biologiche riferibili a Panfile, con segni di tentativi di cancellazione delle stesse. Gli investigatori non avrebbero inoltre trovato riscontri relativi alla documentazione che Battaggia avrebbe consegnato alla donna (un Cud per la denuncia dei redditi), così come non sono stati trovati il telefono della vittima e tracce del trasferimento di denaro al quale Battaggia aveva fatto riferimento. L'autopsia avrebbe accertato un'assunzione di cocaina, da parte della donna, prima del decesso, provocato da traumi alla nuca inferti probabilmente a mani nude, seguiti dal soffocamento.