Tour a primavera tra la flora e la fauna dell'Asinara

Tour a primavera tra la flora e la fauna dell'Asinara
di Francesca Spanò
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Sabato 26 Marzo 2016, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 14:03

Natura, animali anche rari e fiori che regalano un’ulteriore macchia di colore ad un panorama già splendido. L’Asinara è uno dei paradisi di Sardegna da visitare tutto l’anno, ma è in primavera che regala il meglio di sé. Sono le settimane in cui immensi tappeti di fiori gialli risplendono, baciati dai raggi del sole, di fronte ad un cielo azzurro che si specchia tra mare e piccoli corsi d’acqua. Lo spettacolo è garantito.


Dai mufloni ai cinghiali fino ai delfini. Che sia in 4x4 o percorrendo grandi tratti a piedi, quest’isola riserva molte sorprese, ma la specie più ammirata è quella degli asinelli bianchi. Spesso “sofferenti” perché in quanto “albini”, temono il caldo e rischiano feroci scottature. La vegetazione qui è libera dalla mano dell’uomo, preservata in ogni modo e quello che fu un carcere di massima sicurezza, mostra la sua vera identità: un altro angolo perfetto di una regione tra le più belle in Italia.

Dal 3 ottobre 2002 è sede dell’omonimo parco nazionale e con una superficie totale di 52 km² è attualmente abitata da poche persone che hanno l'alloggio per servizio e un solo residente. Interessante è il suo aspetto variegato, perché se da un lato appare prettamente montuosa, dall’altra è interrotta da spiagge di sabbia chiara, alcune non fruibili e punteggiata da macchia mediterranea. Per la mancanza di laghi, non sono tantissimi invece gli alberi. L’accesso è libero, con i servizi di visita concordati con operatori specializzati.

Visitare in un giorno questo tratto di terra, secondo per dimensioni a Sant’Antioco, è impossibile, ma basta qualche ora per innamorarsene. Magari concedendosi uno spuntino immersi completamente nei suoni e nei colori della natura locale.
 
Le escursioni in fuoristrada e le relative battute di trekking, permettono di valutare la geomorfologia territoriale e di scoprire i siti storici presenti. Ancora, si possono ritrovare i luoghi dove un tempo gli abitanti svolgevano il loro quotidiano e osservarne un passato fatto principalmente di caccia e pesca.
 
Quando l’inverno lascia spazio alle stagioni più miti, il contrasto cromatico è accecante, tra le foglie rosse della Euforbia e il verde del lentisco e nell’aria diverse specie di uccelli che allietano con il loro canto. Se si sceglie, invece, l’estate si può anche godere di un rinfrescante bagno nei luoghi fruibili ai turisti. Ogni stagione, insomma, porta con sé una visione unica che si può godere organizzando una escursione con http://www.wildasinarapark.com/. Difficile pensare, se non osservando i resti di quel periodo ancora recente, che fosse un luogo di esilio per i più grandi malviventi conosciuti, primo fra tutti Totò Riina. Tra i cespugli, per anni, hanno camminato esponenti di spicco della mafia e del terrorismo, permettendo però all’area di non essere di fatto sfruttata. Amministrata dal comune di Porto Torres, è la casa degli asinelli albini, più piccoli degli altri e dagli occhi rosa-celesti, nati forse da accoppiamenti fra consanguinei. Tra le aree di interesse ci sono: 
  • Cala Sant’Andrea: spiaggia incastonata tra il granito locale, dove nidifica il gabbiano corso ma non accessibile.
  • Cala dei Ponzesi (Punta Sabina): molto famosa tra acque cristalline e la sabbia impalpabile.
  • Cala D’Arena: si trova a nord dell’isola, vicino a Punta Scorno ed ha la sabbia rosa.
  • Il castello dell’Asinara: si pensa sia stato fatto edificare dalla famiglia dei Malaspina e poi forse fu dimora del pirata Barba Rossa.
  • L’ossario: è del 1936 e venne richiesto dal governo austriaco. Contiene i i resti di 7048 militari austroungarici della Prima Guerra Mondiale. 

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