I giardini dove le storie fioriscono

I giardini dove le storie fioriscono
di Alessandra Spinelli
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Giovedì 7 Maggio 2015, 22:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 09:55

Oltre il giardino c’è, come ha insegnato lo splendido Chance-Peter Seller, molto di più. Un mondo di grande bellezza e pace, di cultura e arte, di storia e di personaggi, grandi e comuni. Oltre le siepi, le aiuole, gli alberi secolari ci sono infatti uomini e donne che danno vita, a qualcosa di tangibile meraviglia.

Come la marchesa Umberta Patrizi Montoro che, proprietaria del Giardino di Palazzo Patrizi, seduta su un ramo di un albero racconta con acquarelli, le stagioni del parco, i cespugli di viburno che rendono invisibili, la disperazione per le potature e l’amore per le rose per le quali ci sarà la Festa sabato e domenica.

O come la scrittrice Maria Pace Ottieri che di Villa San Michele ad Anacapri sottolinea la passione di Axel Munthe per i cipressi e le betulle tra pergole di viti e limoni. La contessa Maria Sanminiatelli Odescalchi ricorda il rapporto con il grande paesaggista Russel Page, Paolo Fulceri Camerini rivela l’amore per il suo Eden, il Parco Idrotermale di Negombo e il professor Paolo Pavone racconta che per l’Orto Botanico di Catania ha creato una App interattiva e dice «Se conosci, ami».

In fondo basta aprire il cancello, o meglio, un libro e scoprire il dietro le quinte di uno dei grandi patrimoni italiani. È questo infatti quello che fa la nuova collana di Garden books, che racconta alcuni, per ora sei, dei più bei giardini privati visitabili in Italia. Appartengono tutti al network Grandi giardini italiani - 122 oasi verdi ai quali quest’anno si sono aggiunti quelli Vaticani e di Castel Gandolfo - fondato nel 1997 dalla vulcanica JudithWade, che nata a Sidney da genitori scozzesi, è diventata ambasciatrice del bello italiano nel mondo. «Ho voluto sfatare la leggenda che gli inglesi amano i giardini e gli italiani no - racconta - All’inizio era difficile convincere i proprietari ad occuparsi fattivamente delle tenute e ad aprirle al pubblico. Non era un intento snob ma volevo far avvicinare anche la signora Cesira con i suoi due gerani. Io, con 12 capitani coraggiosi, ne ho fatto una battaglia culturale, un’impresa economica, unmarchio di qualità riconoscibilenelmondo».

IL TURISMO

Così Grandi giardini italiani è divenuto un punto di riferimento per l’Horticultural Tourism, un settore in costante espansione che l’anno scorso ha avuto oltre 8 milioni di visitatori. «Sono i figli dei figli dei fiori -sottolinea la signora Wade- che hanno capito che parte del benessere è visitare un giardino. E costa meno del cinema». Storia, indirizzi, orari e prezzi si trovano tutti sul sito www.grandigiardini.it. Ma per sapere qualcosa di più ci sono anche questi primi sei libri, da usare come un guida intima e personale o da leggere lì sul posto. Un viaggio tutto italiano da VillaMontericco Pasolini Dall’Onda a due gioielli del Lazio, il Parco Botanico di San Liberato e il Giardino di Palazzo Patrizi, entrambi a Bracciano; da Villa San Michele di Anacapri al Parco Idrotermale di Negombo a Ischia fino all’OrtoBotanicodi Catania. Tutti inseriti nel progetto 100 giardiniper l’Expo.

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