Carinzia insolita e curiosa: le esperienze da non perdere in 4 giorni

Laghi, montagna, castelli, borghi da favola ed enogastronomia di qualità per un weekend lungo fra Klagenfurt e dintorni

Castello di Hochosterwitz
di Maria Serena Patriarca
8 Minuti di Lettura
Martedì 4 Luglio 2023, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 09:48

Non solo laghi e montagne. La Carinzia, regione austriaca incastonata fra Slovenia, Italia, Tirolo orientale, Salisburghese e Stiria, è un caleidoscopio di esperienze tutte da vivere. L’itinerario che vi suggeriamo si concentra in particolar modo sull’area centrale della Carinzia stessa, chiamata Mittelkaernten: un concentrato di borghi, castelli, percorsi nel verde per ebike e deliziose “gasthaus” che permette di fare una full immersion di cultura, arte, spiritualità, natura (il 62 per cento del territorio è costituito da boschi), in un contesto climatico mite unico nel suo genere. Non dimenticate mai il costume da bagno se programmate una vacanza in questa zona dell’Austria: in Carinzia ci sono circa 1270 laghi e 200 di questi sono balneabili. Per chi vuole ottimizzare la visita di numerose attrazioni del territorio con un unico “lasciapassare” può essere molto utile la Karnten Card.

Una vacanza on the road da assaporare lentamente

Raggiungibile in treno o in auto da Venezia, Milano e Bologna, per arrivare in Carinzia da Roma si può prendere l’aereo per Trieste e dall’aeroporto triestino noleggiare un’auto, per ritrovarsi in un paio d’ore a Klagenfurt, il capoluogo della Carinzia, e da qui, o da qualche borgo circostante nel territorio, spostarsi di giorno in giorno per diversi itinerari (per info: www.carinzia.at e www.mittelkaernten.at) o sentieri di trekking. Klagenfurt è una città tranquilla ma molto vivace dal punto di vista culturale. Proprio qui, dal 26 al 30 settembre, si terrà il World Bodypainting Festival, nel Messezentrum (Convention Center) e in quest’occasione più che mai arriveranno giovani e artisti da tutto il mondo.

Campanari per un giorno a Klagenfurt

Se per voi i gradini non sono un problema, e ve la sentite di salirne 225, non perdete l’occasione di incontrare il campanaro di Klagenfurt, Horst Ragusch, “custode” degli antichi segreti del campanile della chiesa parrocchiale Stadtpfarrkirche. Il costume tradizionale indossato dal campanaro per le grandi occasioni testimonia il valore storico e culturale di questo sito, all’interno del quale è racchiuso anche un antico carillon, dedicato a Sant’Egidio. Una volta arrivati in cima al Campanile, il panorama che ammirerete, a 360 gradi sulla città e i monti circostanti, è davvero incantevole.

Incontrare i macachi giapponesi sul Monte delle Scimmie

Una delle esperienze più sorprendenti della Carinzia centrale è la visita di Affenberg, conosciuto anche come il Monte delle Scimmie. Qui incontrerete, scortati dalle guide del Parco, una comunità di macachi giapponesi che vivono liberamente in 4 ettari di parco. Oggi la comunità delle scimmie è composta da 185 esemplari, di cui 10 cuccioli. A portarle su queste montagne, fra pini e abeti, fu Peter Gaubatz che, 27 anni fa, con il sogno di realizzare uno zoo senza gabbie, organizzò il trasporto di 40 macachi dal Giappone, in un momento in cui c’era un sovrappopolamento di questi animali nel territorio nipponico. Paradiso delle famiglie con bambini, l’esperienza delle scimmie si può fruire al meglio rispettando poche semplici regole, come quella di non guardare mai negli occhi i macachi, perché essendo animali selvatici potrebbero sentirsi minacciati e aggredire l’ospite. Alla passeggiata nel parco delle scimmie consigliamo di abbinare una visita al vicino Castello Landskron, con l’allevamento di rapaci e gufi (fra cui il gufo delle nevi) e la dimostrazione del volo dei rapaci.

Dormire nella casa sull’albero ad Althofen

Se viaggiate in coppia e siete alla ricerca di un’accomodation dall’imprinting fortemente romantico, allora potreste contemplare di dormire (prenotandola con il dovuto anticipo, perché è meta di turisti da tutto il mondo) nella suite di legno sull’albero dell’hotel Prechtlhof, nel delizioso e silenziosissimo borgo di Althofen. Ad un’altezza di 14 metri, con un bel panorama sulla catena delle Caravanche, la casa di legno del Prechtlhof è nascosta all’interno della gigantesca chioma di un albero ed è raggiungibile con una scala lungo il tronco.

All’interno, il mobilio e gli spazi sono adeguati alla forma del tronco stesso. Per chi ama il mondo degli alloggi bio, nello stesso albergo c’è la possibilità di dormire nella suite con il bagno di fieno alle erbe alpine, per purificare il corpo e rilassare la mente.

Aperitivo fra le vigne al tramonto

Non solo birra. La Carinzia è sinonimo anche di vini di qualità, rossi, bianchi e rosati e la viticoltura sta diventando un comparto sempre più rilevante nell’economia interna. Se alla classica cena volete sostituire un aperitivo panoramico in vigna al tramonto, allora l’indirizzo ideale è la locanda (una vera e propria “frasca” stile alpino) situata ai piedi dell’imponente castello Glanegg, dove si possono degustare i vini dell’azienda (Chardonnay in testa) davvero a km zero, accompagnati da gustosi salumi locali e pane di segale fatto in casa.

Attraverso 14 portoni: salita al Castello di Hochosterwitz

Fra i 250 castelli della Carinzia, quello di Hochosterwitz è senza dubbio il più suggestivo, e a detta di molti anche il più bello di tutta l’Austria. Premesso che si tratta di una fortezza rinascimentale del Cinquecento, costruita a scopo difensivo e, come sempre succedeva per i castelli, in un luogo di particolare “energia”, Burg Hochosterwitz è raggiungibile con una funicolare, ma il consiglio, se potete, è di salirci a piedi attraverso i 14 portoni che diventano veri e propri “portali” per un percorso spirituale oltre che fisico. All’interno del Castello sono conservate armature e dipinti, ed è possibile inoltre mangiare nella taverna con i tavoli all’aperto del cortile interno.

Il paradiso deli amanti dello Slow Food

La Carinzia, dove la Valle Gailtal è stata la prima Slow Food Destination al mondo, i principi del cibo “buono, pulito e giusto” sono una mission per molte destinazioni gastronomiche del territorio, come Wirtshaus Gelter, dove si mangia un’ottima trota di lago gratinata con le mandorle. La Carinzia Centrale, non a caso, fa parte del circuito Slow Food Travel, e un’altra meta golosa è Hirterbier, dove si possono degustare diversi tipi di birra del birrificio omonimo (compresa quella realizzata con i semi di canapa), accompagnati dalla trota salmonata dei laghi del territorio. Se poi all’esperienza “food” volete unire il divertimento di sentirvi mastro birraio per un giorno, nel birrificio vengono organizzati (anche su richiesta, per esempio per eventi di team building) laboratori di preparazione della birra, dove si apprende concretamente come realizzare in poche semplici mosse una bionda in piena regola.

Un tuffo nel lago Langsee, e poi un giro nel Labirinto di Lavanda

Se il lago Worthersee è senza diubbio il più turistico, “vip” e mondano della Carinzia, ci sono altri laghi presi meno di mira dal turismo ma ugualmente belli e attrezzati per una vacanza in stile balneare ma green. E’ il caso, ad esempio, del Lago Langsee, dove potrete fare bagni e tuffi a volontà in un contesto rilassante e pacifico, ideale anche per le passeggiate in collina, lo yoga outdoor, i percorsi in ebike. Proprio su questo lago si affaccia l’Abbazia di St. Georgen, oggi riconvertita in hotel, con uno spazio speciale all’aperto per gli spettacoli di danza e teatro in estate, e un’area del parco dedicata al Labirinto di Lavanda, dove le monache meditavano fino al 1783, e dove oggi i moderni pellegrini 2.0 possono camminare all’insegna della mindfulness.

Alla ricerca dei Kasnudeln perfetti

Sapete cos’è un “kasnudel”? E’ il tipico raviolo alla carinziana, ripieno di ricotta, patate, uova, cipolla con burro rosolato ed erbe aromatiche. Si possono mangiare degli ottimi kasnudeln nella capitale Klagenfurt, nella suggestiva cornice all’aperto di Gasthof Landhaushof. Se non bevete alcolici provate il succo di sambuco: dissetante e gustoso. Se siete alla ricerca di un locale tipico in un contesto naturale suggestivo, proprio al confine con la Slovenia c’è Deutscher Peter, caratteristica locanda che dal 1749 rappresenta il punto di incontro dei viandanti di un tempo e dei viaggiatori contemporanei. La particolarità di questo luogo è anche la sua fattoria, con alpaca, asini e oche.

La Dea del Tempo e il caleidoscopio gigante: benvenuti nel castello Taggenbrunn

Vi siete mai ritrovati a vivere un’esperienza tridimensionale in un caledoscopio gigante? E’ una delle attrazioni del Museo del Tempo nel Castello Taggenbrunn, circondato da vigneti. Ad accogliere i visitatori, prima di salire al castello (a piedi o con un ascensore futuristico inaugurato di recente) è l’imponente “Dea del Tempo”, un’imponente installazione en plein air che attraverso i simboli dell’orologio, dell’uva, dell’acqua e della maschera da cervo richiama in chiave contemporanea i simboli dell’immaginario collettivo carinziano.

Dal mercatino di St Veit alla degustazione di cioccolato a Friesach

Se capitate a St Veit, l’antica capitale della Carinzia, di sabato, sarete accolti dalla vivace e colorata atmosfera del mercato con i prodotti locali (miele, salumi, erbe aromatiche, pane, funghi) nel centro della cittadina, che risale al 1224. Qui è possibile ammirare Walter, che suona l’organetto vestendo il costume tipico della festa e cantando le canzoni della tradizione, e fare shopping di qualità con i tipici oggetti di artigianato per la casa realizzati con il legno aromatico di pino cembro. La vicina Friesach, invece, è la più antica città della Carinzia (risale al 1215) e stupisce il visitatore con la sua Torre di San Virgilio, senza tetto, con “inquietanti” absidi gotiche che rievocano un senso di mistero. La piazza centrale è triangolare, poiché nel Medioevo questa era la forma preferita, per motivi di sicurezza dei cittadini. Nella Chiesa dei Domenicani la bellissima scultura della Madonna con Gesù bambino e il cardellino (simbolo di libertà) risale al Trecento ed è molto venerata dalla popolazione locale, così come il Crocifisso Vivente del Cinquecento in stile tardo gotico, che al posto della classica Croce ha l'albero della vita, a simboleggiare la catarsi del dolore e della morte in rinascita a vita nuova. Lungo il fossato delle mura di cinta medievali ecco la Ruota del Tempo, a miscelare il passato con l’arte contemporanea. Non lasciate Friesach senza degustare il cioccolato nella konditorei Craigher. In questo “tempio” del cioccolato artigianale, a gestione familiare, si possono assaggiare ben 99 tipi di cioccolato, compresa la cioccolata tipica della Carinzia a base di croccante di nocciole, miele, mirtilli rossi e torrone o, nella versione fondente, con mele, uva, miele, cannella e rum.

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