E' morta Wanda Poltawska, la "sorellina" di Papa Wojtyla che fu miracolata anche da Padre Pio

E' morta Wanda Poltawska, la "sorellina" di Papa Wojtyla che fu miracolata anche da Padre Pio
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 11:25

Se ne e' andata “Dusia”, la “sorellina” di Papa Wojtyla, la sua grande amica e confidente conosciuta ai tempi del nazismo, quando la Polonia era occupata. Wanda Poltawska, medico psichiatra, nata nel 1921 a Cracovia è scomparsa a 102 anni ieri sera e oggi la notizia della sua morte sta rimbalzando ovunque. Era conosciuta in Vaticano perché era legata a Wojtyla da una forte amicizia intellettuale e spirituale e San Giovanni Paolo II si confrontava con lei su alcune tematiche come per esempio la famiglia. 

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Poltawka, fu reclusa durante la guerra per essere usata come cavia per gli esperimenti da un medico tedesco, Karl Gebhardt, poi impiccato a Norimberga.

La prima volta che Wanda incontrò il futuro Papa, Wojtyla era solo un giovane prete e ricopriva la carica di cappellano all'università di Cracovia anche se aveva alle spalle un'esperienza di resistenza attiva al nazismo prima, alla dittatura comunista in seguito. 

Della loro amicizia è testimone un fitto carteggio che non si interruppe mai, nemmeno quando nel 1978 fu eletto a succedere a Papa Luciani, morto dopo soli 33 giorni di regno. La professoressa Poltawska, docente universitaria e autrice di diversi volumi medici, sarà una presenza costante nel pontificato. Di lei si ricorda che nel 1981 durante la degenza al Policlinico Gemelli, dopo l’attentato di piazza San Pietro  fu accanto al pontefice nella stanza al decimo piano del Policlinico Gemelli, così come era nell'appartamento pontificio assieme a pochissimi amici il 2 aprile 2005 quando Giovanni Paolo II chiuse gli occhi per sempre.

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Nel 2009 le lettere che negli anni Wanda aveva ricevuto dal Papa furono pubblicate e uscì una biografia in italiano curata da Giacomo Galeazzi inviato del quotidiano “La Stampa”. In quelle lettere vengono evocati i campeggi sui Monti Tatra che facevano da ragazzi assieme a gruppi di studenti e amici in comune. Spesso Wanda era ospite di Giovanni Paolo II a Castelgandolfo assieme alla sua famiglia. 

In questo rapporto accadde anche un miracolo attribuito a Padre Pio. Nel 1962 l'allora arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyła a scrisse una lettera a Padre Pio.  Racconta lo scrittore Renzo Allegri: «La lettera fu recapitata a Padre Pio a mano, da Angelo Battisti, che era amministratore della Casa Sollievo della Sofferenza. Padre Pio chiese a Battisti di leggergli la lettera. Al termine, disse: “Angiolino, a questo non si può dire di no”. Battisti, che conosceva bene i carismi di Padre Pio, tornò a Roma stupito e continuava a chiedersi il “perché” di quella frase: “A questo non si può dire di no». Undici giorni più tardi, fu incaricato di portare una nuova lettera a Padre Pio. In questa, il vescovo polacco ringraziava il padre delle preghiere perché «la donna ammalata di tumore, era guarita all’improvviso, prima di entrare in sala operatoria».

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