Città del Vaticano – Clamoroso smacco per il Vaticano che ha dovuto reintegrare e assumere a tempo indeterminato un cantore del Coro della Cappella Sistina licenziato de facto durante il lockdown dell'anno scorso. All'epoca il provvedimento aveva sollevato parecchi malumori anche perchè andava in totale controtendenza alle rassicurazioni di Papa Francesco che, prima di Natale, aveva rassicurato tutti i dipendenti: la crisi dovuta al covid non avrebbe minimamente inciso sulla occupazione interna. Invece al Coro della Cappella Sistina è andato tutto diversamente.
Il Tribunale di Roma ha appena condannato la scuola di musica vaticana (a Monte della Farina, sede della formazione permanente dei cantori papali) alla immediata riassunzione del ricorrente in servizio a risarcire l'artista con una indennità corrispondente a dieci mensilità dell’ultima retribuzione globale.
In Vaticano la notizia inaspettata è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Il corista era stato assunto sei anni fa dalla scuola di musica vaticana e lavorava in pianta stabile nel Coro, partecipando a ogni celebrazione, manifestazione, evento papale. Per la sua perfetta conoscenza dell'inglese e le sue conoscenze, aveva reso possibile una tournée a Buckingham Palace e nella abbazia di Westminster negli anni passati.