Chiede lo "sbattezzo", la replica del prete: «Se ne vada dalla Chiesa, non è degno»

Il caso dell'ex parrocchiano Gilles Boscolo, 40 anni, sposato e residente a Chirignago (Venezia): aveva inoltrato mesi fa la richiesta di “rinuncia al battesimo”

Chiede lo "sbattezzo", la replica del prete: «Se ne vada dalla Chiesa, non è degno»
di Giulia Zennaro
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Venerdì 1 Settembre 2023, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 00:12

MESTRE - «Stiamo benissimo anche senza di lui, che se ne vada pure. Nessuno lo minaccia o si mette a piangere implorandolo di restare. Non ne è degno». Non usa mezzi termini don Roberto Trevisiol, parroco della chiesa di San Giorgio a Chirignago, nei confronti di un suo ormai ex parrocchiano, Gilles Boscolo, che gli aveva recapitato la richiesta formale di “sbattezzo”. Boscolo, 40 anni, sposato e residente a Chirignago (Venezia), aveva inoltrato mesi fa la richiesta di “rinuncia al battesimo”, tramite l’apposito modulo che si può trovare online sul sito dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. Una decisione che era stata frutto di una riflessione matura e rispettosa, dalla quale ormai non vuole tornare indietro. 

La storia

«Ho una vita normalissima, lavoro da vent’anni, suono, sono un programmatore, ho creato con mia moglie e altri amici un gruppo di “supereroi mascherati” che girano per i reparti ospedalieri per regalare un sorriso ai bambini. Direi che non sono proprio una persona “da evitare”. L’unica cosa che mi manca è il credo religioso: ho ricevuto solo il battesimo e non ho mai seguito la chiesa.

Dopo non poche riflessioni ho deciso di scrivere al parroco di Chirignago, dove ho ricevuto il battesimo, per chiedergli di essere sbattezzato in quanto non credente e non praticante. Personalmente credo che un sacramento, in quanto sacro, sia una cosa seria e come tale ci si debba credere. Non mi è stato dato questo “dono”: perché devo appartenere a un gruppo e a un credo in cui non mi riconosco?». 

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Ma la risposta del parroco, don Roberto, ottenuta dopo diverso tempo e un sollecito da parte di Boscolo, lo ha a dir poco raggelato: “Ci fa piacere che persone come lei se ne siano andate dalla Chiesa. Non ne eravate degni”. «Che significa “una persona come me”? - si chiede attonito Boscolo -. Una persona che lavora per guadagnarsi da vivere, ha le sue passioni, una moglie, la sua vita, la sua casa, fa beneficenza e l’ha fatta anche negli anni più duri del Covid, andando negli ospedali con i suoi compagni supereroi e salutando i bambini vestito da Iron Man dalla finestra pur di farli sorridere? Questo sacerdote non mi conosce, mi avrà visto quattro volte in vita mia. Come può dare simili giudizi solo perché non la penso come lui? Tutto ciò mi ha lasciato l’amaro in bocca». 

La replica

Don Roberto Trevisiol, d’altro canto, non torna indietro e rincara la dose: «Queste persone credono che noi ci mettiamo a piangere quando ci mandano queste ridicole richieste di sbattezzo. Non ci metteremo certo a implorarli di restare. Lo sbattezzo è una pratica ridicola e inutile perché i registri della Chiesa sono atti storici e non si possono modificare. Stiamo benissimo anche senza di lui, nessuno lo trattiene». Nessun passo indietro, insomma, nemmeno sulla frase che più ha lasciato di stucco Boscolo: «Dire che uno “non è degno” non è un insulto - sostiene il sacerdote -. Significa non essere capaci di fare qualcosa, come io non sarei capace di avere un buon piazzamento in ambito sportivo. Si tratta di una constatazione oggettiva. Se uno disprezza la Chiesa non è degno di farne parte».
«Non capisco perché dire una cosa del genere di una persona come me quando ogni giorno ci sono violenze di ogni tipo e avvengono brutte cose anche all’interno della Chiesa - osserva ancora Boscolo -. Non ho intenzione di rispondere a queste illazioni. Lo sbattezzo non è inutile e siamo fortunati a essere informati sulla possibilità di farlo: in Germania chi è battezzato è obbligato a dare il suo 5x1000 alla Chiesa. Io sono stato coerente: non credo in un sacramento e me lo sono fatto togliere. I preti che sposano persone senza i sacramenti in chiesa lo sono altrettanto?». 

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