Vaticano, le vittime di padre Rupnik per la prima volta vanno in conferenza stampa: si rompe il muro del silenzio

Vaticano, le vittime di padre Rupnik per la prima volta vanno in conferenza stampa: si rompe il muro del silenzio
di Franca Giansoldati
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 17:11

Guai in vista per Papa Francesco. Le vittime degli abusi sessuali e di potere di padre Marko Rupnik, l'ex gesuita artista sloveno, protetto da tanti cardinali e cacciato dall'Ordine fondato da Sant'Ignazio l'anno scorso, hanno deciso di farsi avanti: sono stanche di come il Vaticano sta affrontando un caso di abusi paragonabile per insabbiamenti a quello dell'ex cardinale McCarrik. La vicenda giudiziaria di Rupnik è ancora aperta nonostante le denunce reiterate arrivate a vari livelli della gerarchia da vent'anni, senza che abbiano mai prodotto alcuna riduzione allo stato laicale del sacerdote, un artista di fama mondiale, i cui mosaici ornano i principali santuari al mondo (anche in Laterano, nel Palazzo Apostolico e a San Giovanni Rotondo).

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Per la prima volta da quando la vicenda è scoppiata una suora che per anni è stata oggetto di abusi sessuali e spirituali si presenterà in pubblico e in una conferenza stampa a Roma che si terrà mercoledì racconterà la sua storia e cosa è accaduto. Ha trovato coraggio assieme ad una altra donna, una ex religiosa, che ha subito per anni l'abuso di potere di Rupnik. Alla conferenza stampa entrambe spiegheranno di avere segnalato ai gesuiti le vicende già nei primi anni Novanta ma non si è mai mosso nulla. Entrambe appartenevano alla comunità religiosa co-fondata da Rupnik alla fine degli anni '80.

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Il caso Rupnik è deflagrato a livello internazionale alcuni anni fa, subendo fasi alterne, fino ad arrivare alla famosa scomunica del Dicastero della Fede.

Gli fu comminata due anni fa anche se però alcuni mesi dopo venne cancellata tramite un altro provvedimento dall'alto. Resta il mistero di chi lo abbia potuto decidere, anche perchè atti così gravi e straordinari generalmente dipendono solo dal pontefice. Cosa sia successo davvero in Vaticano, dietro le quinte, non si sa, resta il fatto che Papa Francesco l'anno scorso ha deciso di far riaprire un nuovo processo a carico di Rupnik. Dalle poche informazioni raccolte sembra che il processo non sia più preso in carico dal Tribunale del Dicastero della Fede - dove generalmente si valutano le violenze e gli abusi - ma dal Dicastero dei Religiosi, notoriamente piuttosto misericordioso e blando al punto da essere soprannominato in curia «il porto delle nebbie». 

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Le vittime di Rupnik dicono di aver subito due volte violenza. Prima con gli abusi sessuali, spirituali o di potere del sacerdote e poi, in seguito, col silenzio da parte delle gerarchie che hanno ripetutamente respinto le loro denunce. Inoltre chiederanno che la Chiesa istituisca un fondo dedicato alle donne religiose sessualmente e spiritualmente abusate dal clero. Accanto a loro ci sarà Anna Barrett Doyle, co-direttrice di lunga data di BishopAccountability.org, il gruppo di ricerca con sede negli Stati Uniti che ha documentato la crisi globale degli abusi dal caso del Boston Globe. «Questo caso rappresenta non solo la continua protezione della chiesa dei potenti abusatori, ma la sua particolare indifferenza agli abusi sessuali sulle donne adulte» ha detto. A difendere le religiose sarà l'avvocata rotale Laura Sgrò.

I Gesuiti dopo che l'anno scorso hanno cacciato Rupnik, hanno rivolto un appello a tutte le vittime a farsi avanti e denunciare le violenze. Molte hanno paura, altre vergogna. Nel febbraio 2023, hanno annunciato di aver sentito 15 donne le cui accuse sono state trovate credibili. Rupnik però per la Chiesa resta ancora sacerdote non essendo mai stato ridotto allo stato laicale. 

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«Nonostante tutte le polemiche - spiegano gli organizzatori della conferenza stampa - Papa Francesco ha preso per ben due volte provvedimenti pubblici in apparente sostegno a Rupnik. Prima ha dato udienza alla teologa che gestisce il Centro Aletti a Roma e che difende in modo strenuo Rupnik. Poi ha lasciato che anche la diocesi di Roma rilasciasse una dichiarazione che sembrava a sua volta riabilitarlo». Papa Francesco finora non ha mai incontrato le vittime di Rupnik in Vaticano, né mai risposto alle loro lettere o agli appelli. 

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Assieme alla vittima abusata sessualmente dal famigerato ex artista gesuita, parlerà anche un'altra donna, una ex religiosa, che ha subito per anni l'abuso di potere di Rupnik. Alla conferenza stampa le donne spiegheranno di avere segnalato ai gesuiti i fatti nei primi anni Novanta anche se non si è mai mosso nulla. Chiederanno giustizia, di avere la verità. Entrambe appartenevano alla comunità religiosa co-fondata da Rupnik alla fine degli anni '80.

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