Nel testo firmato negli Emirati Arabi cristiani e musulmani si impegnano «ad adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio». Tra le pagine del testo si affronta il concetto della piena cittadinanza dei cattolici rinunciando all’uso discriminatorio del termine minoranze. Viene condannato l’estremismo e l’uso politico delle religioni, «il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi», la protezione dei luoghi di culto e il dovere di riconoscere alla donna il diritto all’istruzione, al lavoro, all’esercizio dei propri diritti politici interrompendo «tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che ne umiliano la dignità e lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti».
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