Lo spirito di questo testo che verrà diffuso nei centri teologici islamici, spiega è il Papa, è utile in un’epoca «in cui è forte la tentazione di vedere in atto uno scontro tra le civiltà cristiana e quella islamica. Abbiamo voluto dare un ulteriore segno, chiaro e deciso, che invece è possibile incontrarsi, è possibile rispettarsi e dialogare».
Papa Francesco mette a fuoco il senso della visita. «Un Viaggio breve ma molto importante che, riallacciandosi all’incontro del 2017 ad Al-Azhar, in Egitto, ha scritto una nuova pagina nella storia del dialogo tra Cristianesimo e Islam e nell’impegno di promuovere la pace nel mondo sulla base della fratellanza umana».
Il viaggio apostolico, il primo di un pontefice nella penisola arabica, ha avuto luogo a 800 anni dalla visita di san Francesco al sultano al-Malik al-Kamil. Papa Francesco confessa che nei giorni ad Abu Dhabi ha pensato spesso ai tempi in cui il santo di Assisi parlava ai frati che andavano dai saraceni, in un'epoca dove si organizzavano crociate. «Mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo l’amore di Gesù Cristo, mentre vivevo i vari momenti della visita; nel mio cuore c’era il Vangelo di Cristo, la preghiera al Padre per tutti i suoi figli perché «il dialogo tra il Cristianesimo e l’Islam sia fattore decisivo per la pace nel mondo».
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