La gola: uno dei vizi capitali più diffusi, un peccato reale e pure simbolico, sta creando gravi problemi agli equilibri ecologici del pianeta. Papa Fracesco ne parla in modo estensivo, facendo riferimento ad ventaglio di rischi che comporta. Dalla iperalimentazione tipica delle società occidentali, con evidenti contraccolpi sulla salute, sul welfare, sulle risorse e persino sulle emissioni di anidride carbolica derivante dagli allevamenti estensivi di carne bovina (necessari per provvedere alla catena alimentare e rispondere alle richieste dei mercati). Tuttavia la riflessione che ha fatto durante l'udienza del mercoledì apre scenari morali, sulla tentazione evidente dei singoli fedeli influenzati da un sistema economico che non sa frenarsi davanti alla limitatezza delle risorse terrestri. «Ci siamo trasformati in predatori, e adesso ci stiamo rendendo conto che questa forma di 'golà ha fatto molto male al mondo». In occasione dell'udienza nell'Aula Paolo VI, ha dedicato la catechesi a questo vizio. «Che tutte le forme di gola non si impadroniscano della nostra vita» ha detto.
ENCICLICA
Carne, gli scienziati chiedono etichetta "nuoce alla salute e al pianeta"
Naturalmente Bergoglio ha attinto dalla Parola di Dio ricordando che nel Vangelo «Gesù fa cadere la distinzione tra cibi puri e cibi impuri, che era uno dei capisaldi di alcune culture del mondo antico.
Questi mancanza di equilibrio produce danni sulla salute dei cittadini ma pure lo scandalo degli scarti alimentari e così si assiste progressivamente ad un doppio binario: da una parte migliaia di tonnellate di cibi superflui e scartati che finiscono al macero e dall'altra milioni di persone nei paesi poveri che soffrono la fame cronica o sono costretti a fare i conti con una dieta insufficiente. Francesco ha ricordato che gli «antichi Padri chiamavano il vizio della gola con il nome di 'astrimargia, termine che si può tradurre con 'follia del ventre. È un vizio che si innesta proprio in una nostra necessità vitale, come l'alimentazione». Quindi la messa in guardia: « Se lo leggiamo da un punto di vista sociale, la gola è forse il vizio più pericoloso, che sta uccidendo il pianeta. Ci siamo avventati su tutto, per diventare padroni di ogni cosa, mentre ogni cosa era stata consegnata alla nostra custodia. Ecco dunque il grande peccato, la furia del ventre: abbiamo abiurato il nome di uomini, per assumerne un altro, 'consumatori».
Gas serra, dal bestiame il 12% delle emissioni causate dall'uomo: bovini responsabili del 62%, suini del 14%Carne "coltivata", la sfida olandese
SCARTI
La predicazione di Papa Francesco rivolta a questo filone di pensiero è stata condensata nella enciclica verde Laudato Si. Fin dal titolo ha affrontato in modo approfondito i problemi del pianeta, denunciando il deterioramento e invitando ad una maggiore attenzione per quella che il Pontefice definisce “sorella terra”, la “casa comune” di cui tutti siamo chiamati a prenderci cura. Il tema dell’alimentazione introduce il punto sensibile degli scarti. Una cultura economica che porta a un’eccessiva produzione di rifiuti. Poi si è anche fatto portatore dell'allarme che tanti produttori rispettosi dell'ambiente sono diventati «oggetto di pressioni affinché abbandonino le loro terre e le lascino libere per progetti estrattivi, agricoli o di allevamento che non prestano attenzione al degrado della natura e della cultura». Il riferimento è soprattutto riferito alle pressioni in America Latina (Brasile soprattutto) esplicitamente menzionata nel paragrafo, il 38, dove si legge che «esistono proposte di internazionalizzazione dell’Amazzonia, che servono solo agli interessi economici delle multinazionali».
Italia paese non a misura di bambino: uno s tre a rischio povertà, 3 su 10 sono obesi