Città del Vaticano – Madrid è da sempre un tassello importantissimo nella geopolitica della Chiesa, non solo perché ha un peso europeo ma perché il cardinale titolare di quella diocesi è considerato un punto di riferimento per tutto il mondo ispanofono. Papa Francesco stamattina, dalla stanza del Gemelli, ha dato il via libera all'annuncio di un cambio della guardia sul quale gli occhi dei cardinali erano puntati da tempo. Con l'andata in pensione per raggiunti limiti di età del cardinale Osoro, un fedelissimo bergogliano che ha sostenuto il cammino delle riforme volute dal Pontefice con la progressiva emarginazione delle frange più conservatrici, una casella era vacante e per Bergoglio si trattava di individuare a stretto giro una figura capace di reggere le fila di una diocesi cruciale e, nello stesso tempo, non indebolire il fronte progressista.
La scelta è caduta su un giovane vescovo da tempo tenuto d'occhio da Francesco.
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Va da sè che al prossimo concistoro (che con ogni probabilità sarà entro la fine dell'anno), Cobo verrà anche fatto cardinale. Con la berretta rossa contribuirà a fare da contrappeso alla maggioranza conservatrice esistente nel collegio cardinalizio. Inoltre il suo carattere schietto e il piglio deciso fa già immaginare che possa avere, in un futuribile conclave, anche un ruolo da king maker.
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La Chiesa spagnola è sempre stata conservatrice come impronta generale anche se con il pontificato di Bergoglio ha subito un grande scossone. Cobo forse non avrà vita facile e non sarà sempre tutto semplice da far quadrare per arrivare al rinnovamento sul fronte della famiglia, della pastorale verso i gay, il ruolo delle donne. In Spagna sono sempre fortissimi i gruppi ultraconservatori dai neocatecumenali, ai Legionari di Cristo, all'Opus Dei.
Laureato in diritto e morale, è diventato vescovo nel 2018, con il beneplacito di Papa Francesco che da allora non ha mai smesso di perderlo d'occhio, apprezzando in lui la fedeltà al suo magistero.