Le telecamere inquadrano la lettera del 1941 autografa delle tre massime autorità del mondo giudaico che ringraziano Pio XII per quanto ha già fatto in aiuto degli ebrei e quanto ancora certamente può fare, così si vedono i terribili dispacci dei Nunzi papali nei paesi occupati dal Terzo Reich, che dopo aver tentato di far leva sulla sensibilità umana dei governanti, sono costretti a scrivere a Papa Pacelli che in certe zone la sorte degli ebrei è un ormai «un caso disperato». In Slovacchia ci fu anche Josef Tiso che disse apertamente al nunzio che gli ebrei andavano sterminati perché erano una razza nociva per il genere umano. Si tratta di migliaia e migliaia di documenti lettere, dispacci segreti, telegrammi, suppliche mostrati al grande pubblico dalla docu-serie «Il Papa e il diavolo», su History Channel dal 25 maggio.
Al centro del racconto c'è uno dei periodi più bui della storia europea.
La serie prende inizio dalle fine della Prima guerra mondiale, quando a Berlino il giovane diplomatico della Santa Sede Eugenio Pacelli, assiste con preoccupazione all'ascesa politica di Hitler e alla sua folle ideologia antisemita che presto si diffuse in tutta la Germania nell'indifferenza degli stati occidentali. Un incredibile documento apre nuovi enigmi: un testo di papa Achille Ratti, al secolo Pio XI, che la notte prima di morire misteriosamente scrisse un'aperta denuncia contro il fascismo. Nel secondo episodio il racconto riprende dall'inizio della Seconda guerra mondiale; nei sotterranei della Basilica di San Pietro, tramite un misterioso avvocato di Monaco, Pio XII prende contatto con la resistenza antinazista tedesca. Il Vaticano ottiene informazioni importanti che vengono immediatamente trasmesse agli Alleati, che però le giudicano poco attendibili. Nel frattempo, Hitler scatena tutta la sua rabbia contro gli ebrei, avviando la Soluzione Finale.
Nazismo, il dilemma sui silenzi di Pio XII ma spuntano altre carte di ebrei che gli chiedevano aiuto
Nel terzo episodio si racconta un progetto incredibile, e dai documenti vaticani traspare il timore generato: Hitler progettava di invadere il Vaticano, catturare il Papa - che in una lettera al dittatore spagnolo Francisco Franco definisce «il suo nemico personale» - e deportarlo in Germania. Roma è sotto il controllo nazista e il Vaticano è assediato dall'esercito tedesco, eppure i documenti ci raccontano di un Papa che fronteggia Hitler aprendo conventi e parrochie e nascondendo vittime e oppositori del Fuhrer persino nelle catacombe. Il quarto episodio racconta la fine della guerra. Hitler si è suicidato e migliaia di nazisti stanno fuggendo dall'Europa; la Chiesa non è estranea a queste fughe e la serie indaga sul controverso coinvolgimento di alcune figure nelle famigerate 'ratlines' (reti di esfiltrazione naziste). La serie, diretta da Max Serio e prodotta da Picasso Film, si avvale di un accesso esclusivo agli archivi vaticani e del contributo di storici ed esperti.