Papa Francesco e il rompicapo di don Georg, dove collocherà lo scomodo segretario di Benedetto XVI?

La collocazione definitiva dell'arcivescovo tedesco che per anni è stato il segretario personale di Benedetto XVI, si è protratta più del previsto

Papa Francesco e il rompicapo di don Georg, dove collocherà lo scomodo segretario di Benedetto XVI?
di Franca Giansoldati
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Giovedì 18 Maggio 2023, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 07:55

Città del Vaticano – Entro Pentecoste, che cade la fine del mese, don Georg Gaenswein saprà dove è stato destinato. La collocazione definitiva dell'arcivescovo tedesco che per anni è stato il segretario personale di Benedetto XVI, si è protratta più del previsto perché le varie opzioni finora prese in esame, per un motivo o per l'altro, sono state scartate o dal Papa o dal diretto interessato. Insomma il caso Gaenswein è diventato un vero rompicapo. Tanto che in curia ormai ci scherzano sopra e qualche anziano monsignore si affida persino al dialetto romanesco: «E' un po' come la storia della Sora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia». Di fatto si continua a speculare sul futuro di don Giorgio, come si fa chiamare l'ex Prefetto della Casa Pontificia congedato anzitempo, nel 2020, da Papa Francesco affinché si occupasse più direttamente della salute dell'anziano pontefice emerito e interferisse il meno possibile con la curia romana.

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Le ipotesi

Ma da quando è morto Ratzinger si sono aperte le scommesse sulla sua futura collocazione: dove verrà destinato da Bergoglio? Erano state prese in esame diverse opzioni, per esempio se mandarlo in qualche nunziatura (si era ipotizzato il Costa Rica), poi a capo di qualche santuario mariano importante, per esempio Loreto, oppure ai vertici di qualche fondazione curiale o, ancora, alla guida di una diocesi tedesca.

Quest'ultima opzione aveva anche aperto un dibattito tra i vescovi tedeschi e lo stesso monsignor Baetzing, presidente della conferenza episcopale, si era fatto portavoce di tanti timori mettendo in evidenza che forse sarebbe stato meglio trovargli un altro impiego. L'agenzia cattolica KNA anche recentemente ha sottolineato che se gli venisse affidata una diocesi in Germania la sua presenza potrebbe avere un impatto negativo sulle riforme in corso poiché Gaenswein è uno dei più duri critici del cammino sinodale tedesco ed evidente punto di riferimento di una visione ecclesiale rigida e anti-bergogliana nella sostanza. 

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Alcuni giorni fa don Georg, quando gli è stato chiesto se in futuro immaginasse un suo ruolo come di vescovo in Germania, ha fornito una risposta evasiva: «Non sono io a decidere. Dove mi metterà il Papa?». Attualmente ci sarebbero tre cattedre vescovili vacanti: a Bamberg, Paderborn e Osnabrueck. Gaenswein ha spiegato che il Papa gli ha dato alcuni "suggerimenti", aggiungendo anche: «Io sto valutando, valuta anche tu». Entro la fine del mese e comunque prima di Pentecoste si saprà la riposta. 

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Gaenswein (66 anni), originario dell'arcidiocesi di Friburgo, ha dovuto in questo tempo completare gli obblighi inerenti al testamento di Benedetto XVI, curando ogni aspetto della complicata eredità. Ad un tratto – nelle ricerche fatte in qualità di esecutore testamentario - erano persino spuntati degli eredi, dei lontani cugini, e anche questo passaggio è ormai stato superato. 

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Per tradizione i segretari dei Papi, da Loris Capovilla, a Pasquale Macchi fino a Stanislao Dziwisz, terminato l'incarico sono tornati nelle diocesi di provenienza e alcuni di questi sono stati fatti cardinali. Friburgo però ha già un arcivescovo di soli 60 anni, quindi questa via è impraticabile. L'agenzia tedesca KNA ha anche analizzato  la questione della sicurezza finanziaria di Gaenswein: essendo stato al servizio della Santa Sede per più di 20 anni gli è stata assicurata la pensione vaticana – alla quale va aggiunta un'integrazione da parte della sua diocesi di origine. A ciò si aggiungono i proventi dei suoi libri e potrebbero esserci anche gli introiti di una qualche docenza universitaria, se dovesse assumere l'incarico.

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