Coppie gay, per il Catechismo l'omosessualità è ancora una depravazione di origine psichica (e c'è chi chiede di emendare il testo)

Coppie gay, per il Catechismo l'omosessualità è ancora una depravazione di origine psichica (e c'è chi chiede di emendare il testo)
di Franca Giansoldati
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 11:51

Il documento che autorizza la benedizione alle coppie gay - e che è all'origine della reazione contraria di tanti preti e vescovi che in tutto il mondo si rifiutano di applicarlo nonostante le rassicurazioni del Vaticano -  ha fatto affiorare il timore che la prossima mossa riformista del Papa possa arrivare a cancellare o modificare il Catechismo della Chiesa Cattolica nella parte riguardante la castità e l'omosessualità. In questi anni sono arrivate in Vaticano diverse richieste ad emendare alcuni punti del Catechismo soprattutto da vescovi americani e tedeschi.

Per la Chiesa è immorale l'omosessualità e i rapporti «contro natura».

Definisce queste relazioni delle depravazioni e la cui origine è psicica. Ecco i punti in questione:

Punto numero 2357 -  «L'omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni; la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati».

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Punto numero 2358 - «Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione».

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Punto numero 2359 - «Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana».

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L'arcivescovo tedesco di Bamberg, Herwig Gössl ha spiegato che lui come altri avrebbero voluto indicazioni più chiare da Roma sulle benedizioni per le coppie dello stesso sesso.  «Penso che se benediciamo queste partnership, allora la dottrina dovrebbe svilupparsi di conseguenza, in modo tale che gli atti omosessuali non siano più visti come un peccato grave».

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