Anniversari, 200 anni fa un rogo distrusse San Paolo fuori le Mura. «Fu peggio di quello a Notre Dame» e segnò un'epoca

Anniversari, 200 anni fa un rogo distrusse San Paolo fuori le Mura. «Fu peggio di quello a Notre Dame» e segnò un'epoca
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 11:37

Fu peggio, molto peggio, che l'incendio che ha raso al suolo Notre Dame. Ancora più disastroso. In una sola notte, esattamente duecento anni fa, la Basilica di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro Basiliche Papali di Roma e la seconda per dimensioni dopo la Basilica di San Pietro, venne rasa al suolo dalle fiamme. Lo storico don Roberto Regoli, docente di fama alla Gregoriana, sintetizza quel momento drammatico facendo notare che per «l'immaginario dell'epoca ebbe un impatto immenso, assai maggiore di quello che non ebbe il rogo devastante di Notre Dame». A questo evento drammatico considerato uno spartiacque al punto da assumere un valore rifondativo della stessa basilica, il Vaticano dedica un grande convegno internazionale di studi che si aprirà venerdi 17 novembre e approfondirà ogni aspetto toccato: politico, artistico, tecnico. Per l'occasione sono stati chiamati decine di studiosi e accademici che aiuteranno a capire non solo la dinamica ma le conseguenze sulla contemporaneità che ebbe il rogo di San Paolo e la sua rinascita. 

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Nel 1823 alla basilica erano in corso una serie di lavori per risolvere delle infiltrazioni d'acqua.

La sera del 15 Luglio uno stagnaio che stava facendo un intervento sulle grondaie dimenticò acceso il fuoco che aveva usato per farsi luce. In breve tempo divampò in tutta la Basilica. L'area di San Paolo, nell'attuale Quartiere Ostiense, all'epoca era una zona di campagna e l'allarme non fu immediato. A questo si aggiunge che i mezzi di soccorso erano ovviamente meno rapidi di quelli attuali e ci vollero due ore perché i pompieri, partiti dalla Caserma di Sant'Ignazio sotto il comando del Marchese Origo, potessero raggiungere San Paolo. Quando i pompieri arrivarono l'incendio era ormai difficile da arrestare e gran parte della Basilica andò distrutta. 

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Rimasero in piedi il transetto, che così riuscì a proteggere il ciborio di Arnolfo di Cambio, l'abside, l'arco trionfale e il chiostro. Anche il monastero si salvò. Il Papa, Pio VII Chiaramonti (1800-1823), nonostante la gravità dell'incendio non venne avvisato, si trovava a letto malato gravemente e i dignitari preferirono non aggravarlo. Di lì a poco morì. Il nuovo Papa eletto nell'agosto 1823, Leone XII Della Genga si occupò della ricostruzione della Basilica ed emanò l'enciclica Ad Plurimas, in cui invitava i Vescovi a raccogliere fondi: arrivarono tantissimi contributi anche dallo Zar Nicola I, che inviò a Roma blocchi di malachite e lapislazzuli, mentre il Re dell'Egitto Fouad I donò finestre e colonne in alabastro e altre colonne dello stesso materiale arrivarono anche dal Viceré dell'Egitto, Mohammed Alì. La nuova Basilica di San Paolo venne consacrata da Pio IX (1846-1876) il 10 Dicembre 1854 alla presenza di un gran numero di Cardinali e di Vescovi, per la proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione.
 

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