«Per amore di Dio fermatevi». Papa Francesco chiede che tacciano le armi a Gaza. «Troppe persone hanno perso la vita». All'Angelus fa sapere al mondo di temere per l'allargamento del conflitto e fa appello alla comunità internazionale a rafforzare la rete diplomatica per trovare una soluzione che permetta a due popoli e due stati di vivere assieme. «La situazione umanitaria è gravissima». Al termine chiede la liberazione degli ostaggi che sono stati rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, durante il pogrom costato al vita a 1400 persone. «Tra di loro ci sono anche dei bambini. Che possano tornare alle loro famiglie».
Fa anche riferimento al quadro umanitario disastroso per i continui bombardamenti.
La diplomazia di Santa Marta non si ferma. Nel pomeriggio c'è stata una lunga conversazione telefonica tra il Papa e il presidente dell'Iran, Ebrahim Raisi. E' il secondo contatto iraniano con il Vaticano nell'arco di pochi giorni, dopo lo scambio tra il ministro degli esteri del Papa e il suo omologo a Teheran. Sulla conversazione di ieri è solo trapelato, da parte iraniana, che è un obbligo morale per le religioni abramitiche “compreso i cristiani” garantire “il sostegno al popolo oppresso della Palestina”. Secondo il sito della presidenza iraniana Raisi avrebbe denunciato i “crimini orribili e senza precedenti” degli israeliani, tra cui molti bambini. Del pogrom compiuto da Hamas, invece, nessuna parola.