Il pressing per abolire il celibato dei preti cresce, dagli Usa parte la campagna in vista della battaglia autunnale in Vaticano

Negli Stati Uniti ad aprire ufficialmente il dibattito è uno dei gesuiti più autorevoli, padre Thomas Reese

Il pressing per abolire il celibato dei preti cresce, dagli Usa parte la campagna in vista della battaglia autunnale in Vaticano
di Franca Giansoldati
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Martedì 27 Febbraio 2024, 09:21

Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI la discussione sui sacerdoti sposati era vietatissima. Un tabù assoluto. Ogni tanto qualche cardinale osava avanzare sommessamente la questione facendo presente i pro e i contro ma veniva sempre tacitato (e redarguito). Benedetto XVI persino da emerito, in concomitanza con il Sinodo sull'Amazzonia in cui lateralmente era affiorato l'argomento (dei viri probati) aveva sentito l'obbligo di intervenire con tutto il suo peso intellettuale e morale per stroncare, attraverso uno scritto, la discussione. Fu l'ennesimo macigno sopra. Morto però il grande teologo bavarese Papa Francesco si è sentito decisamente più libero e meno vincolato. Allo stesso modo tutta la parte della gerarchia che coltiva la medesima visione liberal e progressista, in vista della seconda e definitiva sessione del Sinodo sulla Sinodalità che si terrà in autunno, ha alzato il tiro. «Permettere ai sacerdoti di sposarsi per la Chiesa cattolica è ormai una questione se avremo o meno l'eucaristia in futuro. All'Ultima Cena, Gesù disse: “Fai questo in memoria di me”. Non ha detto: “Sii celibe». In varie parti del mondo ha preso così quota la discussione. 

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CELIBATO

Negli Stati Uniti ad aprire ufficialmente il dibattito è uno dei gesuiti più autorevoli, padre Thomas Reese che ha affidato al portale Religion News Service una lunga disamina per evidenziarne l'urgenza.

Il suo ragionamento si può riassumere grosso modo così: visto che calano le vocazioni e il clero è sempre più anziano c'è la necessità di provvedere altrimenti. 

«Senza l'eucaristia, sembra ovvio: non esiste una Chiesa cattolica (…) Purtroppo, in molte parti del mondo c'è una carestia eucaristica, proprio perché non ci sono sacerdoti per celebrare l'eucaristia. Questo problema va avanti da decenni e sta solo peggiorando» ha scritto.

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L'anno scorso, il Vaticano ha riferito che mentre il numero di cattolici in tutto il mondo è aumentato di 16,2 milioni nel 2021, il numero di sacerdoti è diminuito di 2.347. Di conseguenza, in media c'erano 3.373 cattolici per ogni prete del mondo (compresi i sacerdoti in pensione), un aumento di 59 persone per sacerdote. Il Center for Applied Research in the Apostolato riporta che negli Usa nel 1965 c'erano 59.426 sacerdoti mentre nel 2022, c'erano solo 34.344 preti. A fronte di un aumento dei cattolici: 72,5 milioni nel 2022, dai 54 milioni del 1970.

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Padre Reese mette in evidenza che avere un clero sposato non risolverà tutti i problemi della chiesa, come si può vedere nelle chiese protestanti. Anche i preti sposati «sono coinvolti in abusi sessuali, hanno dipendenze e possono avere le stesse affettazioni clericali di qualsiasi sacerdote celibato. Ma ogni datore di lavoro ti dirà che se aumenti il numero di candidati per un lavoro, la qualità dell'assunzione aumenta»

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