Violenza sulle donne: il calvario
di 500 madri e mogli dell'Umbria

Violenza sulle donne: il calvario di 500 madri e mogli dell'Umbria
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Martedì 25 Novembre 2014, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 18:44
PERUGIA - In 154 sono vittime di persecuzioni; 207 hanno subito maltrattamenti in famiglia, spesso alla presenza dei figli; 106 hanno preso botte a più non posso e 72 sono state violentate: il totale fa 503 e rappresenta il calvario delle donne in Umbria.



I dati, periodo ottobre 2013-ottobre 2014, sono quelli autorevoli della banca dati delle forze dell'ordine, resi noti nel corso di un seminario e dibattito organizzato dalla questura in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Un dibattito che è stato anche attività di aggiornamento professionale dei poliziotti della provincia.



I numeri sono stati al centro di un confronto che ha visto la presenza del questore Carmelo Gugliotta, del dirigente di Gabinetto della questura Francesco Barba, dei poliziotti dei vari uffici della questura che hanno ascoltato gli interventi e interagito con il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, Giovanni Rossi, con gli avvocati Paola Pasinato ed Elena Bistocchi del centro antiviolenza “Catia Doriana Bellini” di Perugia e con la psicologa - psicoterapeuta Lucia Magionami dell’associazione Margot.



L'identikit delle donne. Secondo i dati del centro antiviolenza di Perugia (attivo da marzo 2014)

sono 85 le donne accolte di cui 12 ospitate con15 figli e figlie minori. Il centro di Terni (attivo da aprile 2014) ha accolto 76 donne e ospitate 9 con 10 figli e figlie minori. Tra queste, la metà ha età fra 30 e 39 anni, molte con titoli di studio di scuola media superiore e laurea anche se nella maggior parte dei casi dicono di essere disoccupate. Oltre un terzo sono sposate, ma ci sono anche molte separate e conviventi.



Altri elementi emersi sono gli incrementi nell'ultimo anno di tutte queste forme di violenza (persecuzioni, maltrattamenti e percosse, non le violenze sessuali) in un contesto familiare.



Forze dell'ordine. Altrettanto importante è la risposta repressiva delle forze dell'ordine. Sono infatti aumentate nell'ultimo anno denunce e arresti tanto per quanto riguarda atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e percosse. Notevole l'aumento degli ammonimenti, considerati dal questore Gugliotta ma anche dagli esperti del centro anti violenza «utilissimo strumento» per bloccare la violenza degli uomini sulle donne.

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