Trentamila bloccati dal virus, stop misure per liste d'attesa, rebus prenotazioni visite

Trentamila bloccati dal virus, stop misure per liste d'attesa, rebus prenotazioni visite
di Fabio Nucci
4 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Gennaio 2022, 07:30

PERUGIA Con altri 9 ricoveri, uno dei quali in terapia intensiva, si intensifica la pressione dei malati Covid sugli ospedali umbri con la Regione costretta a bloccare le misure previste per recuperare le liste di attesa. Come preannunciato è inoltre arrivata la deliberazione che, recependo le indicazioni del commissario Massimo D’Angelo, dispone l’attivazione di ulteriori 30 posti letto di area medica. All’atto è allegato un documento con una serie di altri provvedimenti che tendono a proteggere il più possibile ospedali e residenze assistite. Intanto, la curva epidemica prosegue lungo una traiettoria esponenziale testimoniata da un’incidenza settimanale che il Nucleo epidemiologico indica a 2.250 casi per 100mila abitanti. In calo, ma solo per lo screening ridotto dei giorni festivi, l’indice di replicazione diagnostica. E mentre si contano altre 9mila dosi di vaccino iniettate in un giorno, ieri a Perugia per la prima volta è stata prescritta la pillola anti-Covid.
Per affrontare questa recrudescenza nella diffusione del virus, la Regione si è vista costretta a rafforzare le misure organizzative per la gestione, pur in emergenza, delle attività territoriali. Tra queste, spicca la decisione di sospendere i provvedimenti finora adottati per recuperare le liste di attesa: stop, dunque, ad aperture in extra-orario di lavoro, nei prefestivi e festivi e in orari serali. Decisione presa per “evitare possibili assembramenti e limitare la circolazione virale nelle strutture sanitarie”. Continueranno ad essere evase solo le prescrizioni che prevedono prestazioni entro 72 ore, 10 e 30 giorni. Le altre saranno programmate in relazione all’evolversi del quadro epidemico, mentre in caso di aggravio dell’impegno degli ospedali in chiave Covid, si procederà a un’ulteriore riduzione delle prestazioni specialistiche. Sull’altro fronte, è stata ufficializzata l’attivazione di ulteriori 30 posti letto Covid di area medica, 14 nell’ospedale di Branca, 16 a Perugia. L’ultimo bollettino, intanto, indica 196 ricoveri totali, 185 (+8) ordinari, 11 (+1) critici.
Quanto all’attività di tracciamento e screening, che sta mettendo a ferro e fuoco le strutture territoriali e i laboratori regionali, si pensa a una rimodulazione delle strategie per la presa in carico e il contact tracing, con la Regione che nel documento trasmesso ai direttori generali delle Asl ha ribadito come in questa fase gli obiettivi siano, potenziare la vaccinazione, proteggere i fragili, salvaguardare le strutture sanitarie e prevenire la diffusione di cluster, orientando il contact tracing verso no vax, situazioni a maggior rischio di diffusione e comunità chiuse. Prevista anche la riorganizzazione dei turni di lavoro delle Usca, attive 7 giorni su 7, 12 ore su 24. Per sostenere le attività clinico-assistenziali, intanto, la Usl Umbria 2 ha pubblicato un avviso per il reclutamento di infermieri anche in pensione con incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa. Il Piano spinge anche sul versante terapeutico e a tale proposito ieri, prima volta in Umbria, è stata prescritta la pillola anti-Covid Lagevrio (molnupiravir). Il disco verde è arrivato nel reparto di Malattie infettive del Santa Maria della Misericordia di Perugia, diretto dalla professoressa Daniela Francisci. «La paziente, selezionata secondo i criteri Aifa – ha spiegato l’assessore Luca Coletto - effettuerà il trattamento a domicilio assumendo 4 compresse 2 volte al giorno per 5 giorni».
Intanto, il virus continua a correre e i 3.967 contagi censiti martedì portano i casi settimanali quasi a 20mila, pari a 2.250 casi per 100mila abitanti, superiore al livello nazionale, come certifica il Nucleo epidemiologico regionale. Calcolato un indice RDt in calo a 1.86. “Una riduzione che può essere collegata alla presenza di festività e quindi ad una minore capacità di effettuare tamponi”, si spiega nel report. Diffusione del virus record nelle fasce 19-24 e 14-18 anni dove l’incidenza ha raggiunto, rispettivamente, 4.311 e 3.650 casi settimanali per 100mila abitanti. Resta ampiamente sotto la media regionale tra gli over 65 dove la vaccinazione con dose booster è più avanzata: tra gli over 80 riguarda il 77%, dato che scende al 58,5 considerando gli over 50. Intanto, martedì sono state fatte altre 9.400 somministrazioni e ieri in metà giornata, grazie alle oltre 30.300 dosi Pfizer e Moderna prese in carico, altre 5.300.

Boom anche di guariti in una giornata, 1.197, ma sono oltre 30.500 gli umbri bloccati dal virus.

© RIPRODUZIONE RISERVATA