«Usano le tute finché si strappano da sole: regaliamo protezioni per sanitari e 118 contro il Covid». La raccolta nata sui social

«Usano le tute finché si strappano da sole: regaliamo protezioni per sanitari e 118 contro il Covid». La raccolta nata sui social
di Egle Priolo
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Mercoledì 18 Novembre 2020, 08:30

PERUGIA - «Se anche solo 10mila persone donassero 10 euro ciascuno, avremmo i soldi per donare tute e dispositivi di protezione a tutti i reparti Covid». Noemi questo sogno lo butta lì, strizza gli occhi, guarda sorniona e insieme timida, come una bimba che scrive la letterina a Babbo Natale. Ma lei ci crede: «Questo è il mio sogno, per aiutare tutti gli operatori davvero in prima linea. Devono sapere che contiamo tutti su di loro e che è il nostro modo di ringraziarli».

Perché Noemi Torsuoli, educatrice sociopedagogica di 30 anni, il Covid l'ha visto da vicino. E, dopo aver pensato alla sua famiglia, ha avuto un'idea per sostenere gli operatori e i medici dei vari reparti impegnati nella lotta al coronavirus, a partire dal 118. E lo ha fatto coinvolgendo tante persone che adesso sono «il team di organizzatori» di una raccolta fondi promossa sulla piattaforma gofundme: Marco Weiss, Alice Bonifazi installazioni, Simone Bendini, Thomas Scapicchi, Elisa Vitelli, Rosita Natalizi, Maurizio Pelliccia, Marko Hromis, Eleonora Luchini, Jessica Tenerini, Luca Cirimbilli, Mattia Orecchini, Testi cicli, Letizia Versiglioni, Martina Pedetti, Marco Lepri, Alessandra Tanci della Cantina Le Cimate e la Protezione civile di Corciano.
Una rete di imprenditori, aziende, professionisti e anche diversi infermieri che hanno raccolto in pochi giorni già duemila euro, grazie alla promozione sui social. «Ho già fatto gli ordini – conferma Noemi – e in questa settimana consegneremo 163 tute monouso all'Rsa Seppilli e alla Terapia intensiva e alla Medicina di Città di Castello. All'inizio della prossima, invece, arrivano le oltre 50 tute protettive di terza categoria, riutilizzabili, per gli operatori del 118: non vediamo l'ora di potergliele consegnare».
Perché l'idea di Noemi che ha conquistato tutto il resto della squadra è proprio quella di donare i presidi per la protezione di chi è impegnato davvero in prima linea: «Non è necessario passare per la piattaforma – spiega -, se ci fossero aziende disposte ad aiutarci basterebbe versare i soldi direttamente al venditore mentre noi ci occupiamo degli ordini». Un'idea anche per rispondere a chi ha paura di versare denaro su internet o a chi si trincera dietro al solito «chissà a chi finiscono poi 'sti soldi». Come quando, subito dopo il terremoto, Noemi scrisse su Facebook che stava preparando un'auto piena di viveri, coperte e aiuti da portare a Norcia. «Chi vuole mandare qualcosa?», chiese. La risposta? «Siamo arrivati a Norcia con due camion della protezione civile – racconta Noemi con orgoglio -. Questo è l'importante: non vogliamo soldi, ma arrivare all'obiettivo».
Obiettivo scoperto sul campo, purtroppo, quando tre settimane fa si è ammalata di Covid la nonna di Noemi: i primi giorni a verificare i suoi valori da lontano e poi quella drammatica attesa di quasi otto ore per un'ambulanza. «Che quando è finalmente arrivata - spiega la giovane volontaria -, è rimasta ferma un'ora nel nostro parcheggio, con nonna all'interno, per riuscire ad ottenere l'autorizzazione a portarla in un ospedale che avesse un posto letto disponibile. Salutarla pensando potesse essere l'ultima volta è stato straziante». In quell'occasione, tra la stanchezza, le difficoltà organizzative e la mancanza di presidi («Alcuni 118 sono costretti a usare le tute finché non si strappano»), Noemi ha pensato a come aiutare tutti questi professionisti «ad aiutare ognuno di noi». E magari realizzare il sogno del team: per partecipare è possibile donare su www.gofundme.com, aderendo alla Raccolta fondi per i reparti Covid del Perugino.

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