Spoleto, viene dimesso dal pronto soccorso e muore: scatta l'inchiesta

Nicola Gelmetti arrivato in ospedale in ambulanza, dopo gli accertamenti è stato rimandato a casa

Spoleto, viene dimesso dal pronto soccorso e muore: scatta l'inchiesta
di Ilaria Bosi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Febbraio 2024, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 10:46

SPOLETO È morto dopo essere stato dimesso dal Pronto Soccorso, dove era arrivato in ambulanza accusando un forte dolore e un invalidante senso di spossatezza. Sarà l’indagine aperta dalla Procura di Spoleto a fare piena luce sulla morte di Nicola Gelmetti, 65 anni, imprenditore molto conosciuto in città, trovato senza vita ieri mattina nella sua abitazione. Una vicenda tutta chiarire, per la quale i familiari hanno formalizzato una denuncia dai carabinieri, intenzionati ad andare fino in fondo per capire cosa possa essere successo al proprio caro. La salma è stata trasportata ieri nell’Istituto di Medicina legale di Perugia ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha già sequestrato la cartella clinica. Oggi, molto verosimilmente, il procuratore facente funzioni Vincenzo Ferrigno nominerà i consulenti che saranno chiamati ad eseguire l’autopsia. Come avviene in questi casi, si procede per l’ipotesi di omicidio colposo. Molto probabile che già in vista di questo accertamento tecnico - per consentire alle parti di nominare un proprio esperto - vengano iscritti i primi nomi nel registro degli indagati.  

IL MALORE

Gelmetti, secondo quanto è stato possibile ricostruire, intorno alle 19 di sabato ha allertato il figlio e la ex moglie, dicendo di non sentirsi bene. Entrambi si sono precipitati nella sua abitazione e, visto che il familiare mostrava segni di forte spossatezza, hanno allertato il 118. Nel giro di poco tempo è intervenuta un’ambulanza, che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto. Non erano ancora scoccate le 20, orario oltre il quale al San Matteo degli Infermi, non è prevista la presenza del cardiologo. Gelmetti è stato sottoposto ad alcuni accertamenti e, intorno a mezzanotte e mezza, è stato rimandato a casa. «Non è niente di grave», si sarebbe sentito dire, prima di essere riaccompagnato a casa dalla moglie. 

LA SCOPERTA

Ieri mattina la terribile scoperta. È stato il figlio, insieme a un dipendente dell’azienda di famiglia, a recarsi nell’abitazione del padre.

Tutti insieme, infatti, si sarebbero dovuti recare a Bastia, per una Fiera. Entrato in casa, però, il figlio ha realizzato che si era consumata la tragedia. Gelmetti, secondo quanto emerso in serata, intorno alle 5 del mattino avrebbe anche cercato di fare una telefonata, poi è accaduto l’irreparabile. Inutile il disperato tentativo del figlio di rianimarlo. 

LA DENUNCIA

Una situazione dolorosa e grave, sulla quale va fatta assoluta chiarezza. Quanto accaduto è stato subito segnalato ai carabinieri, dove nella giornata di ieri è stata formalizzata la denuncia. I familiari, del resto, non si danno pace. E, alla luce di quanto accaduto, si chiedono se davvero sia stato fatto tutto il possibile per strappare il loro caro alla morte. Gelmetti aveva avuto anche in passato problemi di cuore e soffriva di altre patologie: sabato pomeriggio, secondo quanto riferiscono persone vicine alla famiglie, quella situazione lo aveva spaventato al punto tale da chiedere l’intervento del 118. Cosa è successo nella notte? Poteva e doveva esserci un’alternativa alle dimissioni? Interrogativi che molto verosimilmente si pongono anche la Usl2 e la direzione di presidio, se è vero che sull’accaduto è stata avviata anche un’indagine interna. 

IL CORDOGLIO

Grande cordoglio ha destato in città la notizia della morte di Gelmetti, unita allo sconcerto per le circostanze in cui è avvenuta. Il 65enne è infatti un imprenditore molto noto, fondatore e titolare della Ennegi Net, l’azienda di Madonna di Lugo specializzata in forniture e assistenza di grandi cucine e attrezzature per bar e ristoranti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA