Secondo l''Osservatorio Nestlè-Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) il calo nel consumo di pesce per il 2013, dal 38% al 33%, «rappresenta un allarme importante nell'ambito delle buone regole per mantenere lo stato di salute tramite la tavola». Dicono gli esperti: secondo un'indagine dell'Osservatorio, i consumatori sono oggi più attenti al prezzo degli alimenti (67%) e consumano il pesce solo saltuariamente (26%).
«Questi dati - commenta Giuseppe Fatati, presidente Fondazione ADI - sono preoccupanti. Il periodo che stiamo vivendo porta a fare rinunce anche sul cibo, ma nei nostri piatti non deve mancare il valore nutrizionale di ciò che mangiamo. Piuttosto che rinunciare al pesce ne sono consigliati altri tipi, quelli d'acqua dolce, meno utilizzati ma che hanno le medesime proprietà nutrizionali e costano meno». Tra questi c'è la trota, che ha «un bassissimo contenuto di colesterolo, è ricchissima di Omega 3 ed è altamente digeribile». Secondo l'esperto, «un'altra specie che potrebbe entrare nelle ricette della Vigilia è il luccio, che è nella tradizione culinaria della Lombardia e dell'Umbria ed è utilizzato in molte diete
perchè ha un basso contenuto di grassi».
In ogni caso, proprio con l'arrivo delle «abbuffate» natalizie non bisogna dimenticare di fare attività fisica per bruciare quelle calorie in più: «Fare ogni giorno delle semplici passeggiate a ritmo sostenuto, per almeno 20-30 minuti, può aiutare il nostro organismo a stare meglio e riattivare il metabolismo. Tuttavia - conclude Fatati - la buona regola è mangiare un pò di tutto, con gusto ma senza esagerare».
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