Il cardinale Bassetti dall'ospedale:
«Le mie sofferenze in cambio del buon esito delle trattative per la Perugina»

Il cardinale Bassetti dall'ospedale: «Le mie sofferenze in cambio del buon esito delle trattative per la Perugina»
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Lunedì 14 Aprile 2014, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 18:23
PERUGIA - Condizioni in costante miglioramento, dopo l'infiammazione al colon che ha reso necessario il ricovero nella clinica di Gastroenterologia dell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Il cardinale Gualtiero Bassetti ha continuato la propria attivit, tenendosi in stretto contatto con i propri collaboratori. Una pausa per ricevere la visita del direttore generale dell'azienda ospedaliera Walter Orlandi, e ringraziarlo per le cure ricevute, per tornare poi subito ai propri impegni. Con un occhio rivolto ai lavoratori della Perugina di San Sisto.



«Rivolgo alle maestranze e ai dirigenti dello stabilimento Nestlé - Perugina di San Sisto il messaggio augurale che avrei loro espresso, il 15 aprile, durante la tradizionale celebrazione eucaristica in preparazione alla Santa Pasqua nei locali della loro fabbrica. Sarà il parroco don Claudio Regni a sostituirmi nel presiedere la santa messa.

Carissimi, sto pregando per voi alla vigilia di un importante confronto tra le organizzazioni sindacali, i rappresentanti della Confindustria e i manager della multinazionale Nestlé; incontro che si terrà nella nostra città, il 16 aprile, che riguarda il futuro di 600 lavoratori a tempo pieno dello stabilimento Perugina di San Sisto a rischio “cassa integrazione a rotazione”. Nella stessa situazione si trovano altri circa 400 dipendenti del Gruppo Nestlé Italia che lavorano negli stabilimenti di Frosinone e Parma. A rischio ci sono quasi mille posti di lavoro, quindi un migliaio di famiglie che si apprestano a vivere questa Pasqua con tante incertezze, preoccupazioni e sofferenze».



«Per il buon esito di queste trattative, volentieri ho offerto ed offro al Signore le sofferenze di questi giorni di degenza in ospedale - continua Bassetti -. Perciò esorto i diversi soggetti politici, sindacali, manageriali a favorire il bene comune, che è in ultima analisi il bene delle centinaia di lavoratori a rischio».
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