IL ROGO
La vicenda è quella relativa a uno dei più gravi incidenti sul lavoro mai registrati in Umbria. Era il 25 novembre del 2006 quando nel cortile della Umbria Olii si verificò l’esplosione di alcuni silos, sui quali erano in corso interventi per la realizzazione delle passerelle di ispezione della dogana. Quattro le persone che morirono in quell’inferno di fuoco ed esplosioni: il titolare della ditta esterna che stava effettuando l’intervento, Maurizio Manili e tre suoi dipendenti, Giuseppe Coletti, Vladimir Todhe e Tullio Mottini. Alla tragedia scampò un quinto lavoratore, Klaudio Demiri, che stava manovrando a terra una gru.
IL PROCESSO
La vicenda giudiziaria ha riservato tantissimi colpi di scena. Unico indagato, poi imputato e condannato, il legale rappresentante della Umbria Olii Giorgio Del Papa. Ma tra le pagine giudiziarie più clamorose, c’è senz’altro l’iniziativa dello stesso Del Papa, che due anni dopo il rogo, quando il processo non era ancora iniziato, ha presentato una maxi richiesta di risarcimento dei danni ai familiari delle vittime e all’unico sopravvissuto: 35 milioni di euro, che hanno fatto gridare allo scandalo l’Italia intera, anche se la richiesta è subito caduta nel vuoto. Parallelamente alle varie iniziative giudiziarie, si è svolto il processo: in primo grado, il Tribunale di Spoleto ha condannato Del Papa a 7 anni e mezzo. La svolta, però, c’è stata in Appello, quando i giudici della Corte di Perugia hanno ridotto la pena a 5 anni e quattro mesi, facendo cadere alcune accuse, ma soprattutto attribuendo un terzo della colpa al manutentore, morto nello scoppio. Ieri il giudice di Firenze, oltre a rideterminare la pena, ha stabilito per le parti civili che si sono presentate (Inail e ministero dell'Ambiente) il rimborso delle spese legali per 1.200 euro ciascuno. La condanna, ora, è definitiva, ma gli scenari che si prospettano sono vari: la difesa di Del Papa, infatti, avrebbe già presentato istanza di revisione del processo e potrebbe chiedere una sospensiva in attesa del pronunciamento.
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