Umbria e buoni propositi,
dall'autoparco all'autosconto

Umbria e buoni propositi, dall'autoparco all'autosconto
di Italo Carmignani
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Mercoledì 1 Ottobre 2014, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 22:32
PERUGIA - Contagiato dal sacro fuoco della riduzione della spesa pubblica, Fabio Paparelli il primo assessore al mondo a diminuire i costi per le auto di servizio della Regione con una manovra figlia del complicato teorema di Underwartengard, i tagli.

Non solo riuscirà a portare da trentasei a sette la dotazione automobilistica del parco macchine, ma riporterà indietro anche l'orologio della burocrazia a fine Ottocento, quando tra ali di folla si salutava l'arrivo delle locomotive. Perché lo stesso destino avranno le pratiche per i fondi europei e altri incartamenti affini che prevedono sopralluoghi a casa o nelle fabbriche dei beneficiati da parte degli impiegati regionali. Rapito dal furore dello spending (il meno possibile), Paparelli ha stabilito che i dipendenti regionali dovranno utilizzare i mezzi pubblici invece delle auto passate nel frattempo a miglior proprietario. Certo, pare difficile raggiungere certe aziende agricole della Valnerina, simpaticamente situate in mezzo alla lussureggiante vegetazione di piante a crescita vergognosamente spontanea, attraverso mezzi nel frattempo elettrificati e chiamati treni. In ogni caso per conquistare certi luoghi il funzionario impiegherà un giorno intero e calcolando il numero certe pratiche almeno nell'ordine del migliaio, l'ultimo sopralluogo potrebbe coincidere serenamente con la fine del mondo. Quando la mancata erogazione dei fondi europei sarà un problema ormai superato. Certo, si potrebbe ricorrere alle auto degli assessori rimaste intatte nel numero quanto nella loro perfetta e lussuosa inutilità. Oppure mettersi in fila per le poche vetture rimaste a disposizione trasformando l'autoparco in autoscontro. E facendo diventare la spintarella non più un esecrabile vizio. Ma una motoria necessità.