Ulivieri, parola di ex: "La Ternana, con Bandecchi e Lucarelli, può fare grandi cose"

Ulivieri, parola di ex: "La Ternana, con Bandecchi e Lucarelli, può fare grandi cose"
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Lunedì 23 Maggio 2022, 16:23

Il ritorno, per lui, ha sempre un sapore particolare. Anche se sono passati più di quarant’anni da quando ha allenato la Ternana. Avrà pure collezionato più di mille presenze in panchina in carriera, ma Renzo Ulivieri ricorda ancora bene l’esperienza nel 1978-79 in una Terni nella quale, come lui ha più volte detto, «si respirava ancora tanta aria di Viciani, in una città operaia identificata con la squadra di calcio». Oggi non nasconde di vedere la città «un po’ cambiata», ma è convinto che la Ternana, pronta a cominciare il 4 luglio a Cascia il ritiro estivo dopo il raduno del primo luglio, abbia ripreso la strada giusta. Per provare anche a tornare in quella serie A dalla quale manca da 47 anni, ma anche per tornare a creare un’appartenenza grazie ad attività sociali. «Il presidente Stefano Bandecchi – dice – può fare molto. E’ da tenerselo stretto. Ha l’ambizione di arrivare in alto e ha dato molto in un momento in cui la Ternana era in difficoltà. Poi c’è Cristiano Lucarelli, allenatore che ha vinto un campionato in serie C, ha fatto bene al suo primo anno di B e può ancora crescere tanto». Con Bandecchi, ha avuto modo di scambiare due parole domenica, dopo la partita di calcio femminile tra la Ternana e il Pontedera, squadra che allena. Lui è nativo di San Miniato, 23 chilometri da lì. «Avevo smesso, di allenare. Ma al mio paese mi hanno chiesto di dare una mano allenando questa squadra. Lo faccio volentieri. Mi trovo benissimo». Parliamo di Ternana. «Dopo la vittoria della serie C, ha fatto un buon campionato in B, grazie al buon lavoro della società e di Lucarelli. Il derby vinto ha dato un po’ di gloria anche in un decimo posto. Proprio da qui, partono le premesse migliori per la stagione 2022-2023, per salire ancora di un gradino». Il giorno del derby, Ulivieri, ora presidente dell’associazione italiana allenatori, era al Liberati per consegnare la panchina d’oro della Lega Pro 2020-2021 a Lucarelli. Lo ha fatto insieme a Mario Beretta, altro ex allenatore delle Fere. Di Lucarelli, dice: «Ha fatto tanta esperienza partendo dal basso. Il campionato di quest’anno ha dimostrato che può aspirare a una carriera importante, anche da categoria superiore». Cioè, da serie A. Ulivieri ha espresso pure la sua perplessità sulla questione della lettera di obiettivi firmata: «Ci sono gli accordi colettivi. Si firmano i contratti, non le lettere. Io, non lo avrei fatto». Terni, per lui, merita di tornare nella massima serie del calcio. «La passione, è tanta. Quando torno a Terni, mi emoziono sempre. Ritorno indietro di 45 anni, a quello che erano allora Terni e la Ternana». Altri tempi. Altro calcio. E altre presenze, in un Liberati allora pieno e oggi con poco pubblico. «Ma è così’ ovunque – risponde – non solo a Terni. Però ora c’è una società in grado di ricreare un certo interesse. In alcune società straniere, come il Sankt Pauli di Amburgo, si accosta al calcio anche l’attività sociale, dove ai colori sociali si abbina anche uno stile di vita e dove intorno a una squadra si costruisce un tessuto di affezionati. Terni e la Ternana, da questo punto di vista, possono fare molto». Dal Liberati, con il suo Pontedera, Ulivieri è uscito sconfitto. Ha vinto la Ternana 2-0. «Ma per noi, l’importante è riuscire a salvarci. Le altre squadre hanno rose tali da permettere sostituzioni, noi no». Del calcio femminile, in generale, cosa pensa? «E’ cresciuto moltissimo. Sta diventando un fenomeno importante. Ecco, mi pare che il presidente Bandecchi punti molto anche sulle ragazze. Questo è molto importante. Vuol dire che fa davvero le cose in modo serio».

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