Terni. Uilm,Lucchetti: “Niente piano industriale e decisioni sbagliate: è ora di fare chiarezza sul fututo di Ast»

Terni. Uilm,Lucchetti: “Niente piano industriale e decisioni sbagliate: è ora di fare chiarezza sul fututo di Ast»
di Claudia Sensi
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 22:34

Terni - 

La Uilm di Terni pretende chiarezza sul futuro di Ast e «sui ritardi di un accordo di programma che genera preoccupazione ed instabilità».

La situazione generale dello stabilimento di viale Brin è stata valutata nel corso di una riunione della segreteria provinciale del sindacato durante la quale è emerso che «i ritardi politici, motivati a volte da giustificazioni approssimative, creano apprensioni sociali e considerazioni che, ad oggi, non posso ostacolare la produzione di un piano industriale che attendiamo da 20 mesi. Le velocità industriali rispetto alle velocità politiche sono incompatibili e non avere soluzioni per un’azienda leader sul mercato nazionale ed internazionale come Ast sembra come la volontà di generare futuri preoccupanti».

Da qui la necessità del piano industriale, di cui da troppo tempo si è in attesa, «senza accordo di programma non si può far un piano industriale - evidenzia il segretario Simone Lucchetti - però lo stiamo aspettando da 20 mesi e in questo tempo l’azienda si è mossa in maniera unilaterale nella riorganizzazione silente facendo efficienze. Normalmente le efficienze si fanno con le innovazioni tecnologiche, significa che se un lavoro lo facevamo in due si mette un robot che fa quel lavoro e si toglie un operaio. Ma l’azienda si sta muovendo su delle efficienze che non hanno investimenti come al Pix, all'officina, al centro di finitura. Questo produce dei problemi. La questione deve essere regolamentata, non può che essere fatta attraverso una discussione con le organizzazioni sindacali, non è sufficiente soltanto una comunicazione. È la cosa più sbagliata ed arrogante che una direzione possa fare per alimentare frizioni, tensioni e divisioni che non servono a nessuno».

Quindi è necessario «capire come la proprietà intende disegnare la fabbrica per il futuro: gli investimenti, gli asset, gli assetti, le produzioni, i livelli occupazionali che sono elementi che si devono affrontare in maniera concertativa e non unilaterale.

Se sappiamo qual è veramente il disegno completo allora siamo disponibili a metterci a discutere per raggiungere gli obiettivi».

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