Occhio alla truffa dello "zio d'America"
Promesse di denaro dietro il raggiro

Occhio alla truffa dello "zio d'America" Promesse di denaro dietro il raggiro
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 30 Aprile 2014, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 12:30
FOLIGNO - La fame di denaro da crisi stavolta non c'entra. Perch dietro l'ennesimo pacco rifilato alla vittima di turno c' una truffa ben architettata e che ruota intorno ad un meccanismo tanto efficace quanto devastante verso chi lo subisce e se ne accorge quando ormai troppo tardi. Ed qui che la polizia entra in azione.



La «truffa dello zio d'America», si potrebbe chiamare così questo nuovo sistema di razzia dei conti correnti, prende le mosse appena dopo l'interessamento, sia potenziale che andato a buon fine, per l'acquisto o la vendita di auto, prodotti vari e servizi diversificati, cui fa seguito la proposta di invio di un assegno emesso da una banca, realmente esistente che ha la propria sede nel continente Americano. IL GANCIO L'amo viene lanciato con la proposta allettante, per quanto falsa, di invio di un assegno dell'importo medio di 4mila euro. La fase due prende le mosse con l'invio di un vero assegno con su scritta l'importante cifra. Il terzo passaggio è la richiesta da parte del fantomatico benefattore, lo zio d'America appunto, di depositare quella cifra nel conto corrente del beneficiario. Il quale, poi, dovrà versare in un preciso conto corrente la somma di 3mila euro dei 4mila ricevuti tenendo per se i mille euro rimanenti a copertura di spese e «disturbo» per la cortesia. Ed è a quel punto, col bonifico da 3mila euro appena effettuato, che la truffa dello zio d'America giunge all'apice. Perché alla vittima risultano effettivamente 4mila euro versati sul proprio conto, e c'è anche il riscontro dei 3mila inviati. Ciò che però rende il tutto diabolico è che per completare l'operazione di versamento, trattandosi di una transazione internazionale, e quindi avere quei 4mila euro in contanti e quindi disponibili, c'è da attendere 30 giorni. Un lasso di tempo che non viene ovviamente comunicato dal truffatore alla vittima e che consente entro quel termine di revocare o non autorizzare l'operazione collegata all'assegno. In pratica tutto avviene nell'arco di 3 giorni al massimo dal ricevimento e versamento dell'assegno dello zio d'America. In quello stesso lasso di tempo la vittima trasferisce la somma fissata, appunto i 3mila euro, sul deposito indicato dal benefattore-truffatore. In pratica l'assegno non viene liquidato e il malcapitato, che pensava di fare una buona azione e di ricevere un premio per il proprio impegno in favore di qualcuno in momentanee difficoltà, si ritrova senza soldi propri e pure senza bonus. Un meccanismo che s'è trasformato in denuncia che è diventata fascicolo su cui sta indagando il Commissariato.
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