Truffa dell'agriturismo: nei guai
vigile urbano e dipendenti della Regione

Truffa dell'agriturismo: nei guai vigile urbano e dipendenti della Regione
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Lunedì 22 Giugno 2015, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 17:03
PERUGIA - Il nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del corpo forestale, diretto da Guido Conti, al termine di un'indagine coordinata dalla procura ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di cinque soggetti, coinvolti a vario titolo in un illecito percepimento di contributi pubblici nel settore dell’agriturismo.



L’attività investigativa ha avuto inizio nel 2011 a seguito di una campagna di controlli che il Corpo forestale dello Stato ha condotto in tutta la regione per verificare la regolarità della erogazione di contributi pubblici nel settore dell’agriturismo.



Nell’ambito di tale attività è stato accertato, presso un azienda ubicata in comune di Città della Pieve, che un immobile destinato all’attività agrituristica, ristrutturato con fondi pubblici a valere sul Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 con un contributo a fondo perduto di poco inferiore a 100.000 euro, era in realtà destinato a civile abitazione del padre del beneficiario del contributo e del suo nucleo familiare, in violazione dell’obbligo decennale, previsto dal bando, di mantenimento della destinazione dell’immobile alla finalità di agriturismo.



A seguito della conseguente segnalazione effettuata dagli agenti forestali all'ufficio competente della Regione per provvedere alla revoca del contributo erogato, sanzione prevista dal bando di concorso, due funzionari della stessa Regione, tra cui un dirigente, non provvedevano alla revoca del predetto contributo bensì lo confermavano procurando al beneficiario un ingiusto vantaggio patrimoniale con conseguente danno all’erario. Pertanto gli anzidetti pubblici ufficiali sono stati deferiti a piede libero all’Autorità Giudiziaria in concorso tra loro per il reato di abuso d’ufficio ed altresì per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.



Lo stesso reato di falsità nonché l’abuso di ufficio è stato contestato ad un pubblico ufficiale in servizio alla polizia municipale di Città della Pieve, incaricato dalla Regione di effettuare accertamenti sulla effettiva domiciliazione del beneficiario del contributo e sullo svolgimento dell’attività agrituristica nella relativa azienda, il quale avrebbe falsamente dichiarato che l’attività veniva regolarmente svolta nel fabbricato e che il beneficiario del contributo risiedeva presso la sede dell’agriturismo.



Al beneficiario del contributo ed al padre, anch’egli destinatario dell’ingiusto vantaggio, è stato contestato il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, in concorso tra loro, con i due funzionari regionali e l’agente della polizia municipale.
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