Suicidio medicalmente assistito, i giudici: «Laura ha diritto ad un parere della Asl sul suo futuro»

Laura Santi
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Martedì 11 Luglio 2023, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 17:31

PERUGIA - Laura Santi ha il diritto «all'ottenimento di un parere espresso del comitato etico» e nel caso in cui questo, insieme alle valutazioni della Asl, individuino la possibilità per lei di accedere al suicidio medicalmente assistito, ha diritto ad ottenere dalla stessa azienda sanitaria «le modalità di attuazione del fine vita,
individuando farmaco e posologia». È quanto ritiene il tribunale civile di Perugia che ha accolto in parte il ricorso
d'urgenza presentato dalla quarantottenne affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla e che aveva chiesto al giudice di ordinare all'Usl Umbria 1 di completare la procedura prevista per accedere all' aiuto al suicidio assistito.
Su questo punto, in particolare, nel provvedimento del tribunale si sottolinea come poiché la Corte costituzionale
«prevede espressamente che le condizioni di accesso e le modalità di esecuzione» per il suicidio medico assistito «siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale previo parere del comitato etico
territorialmente competente, pare ragionevole ritenere che il definitivo pronunciamento dell'Azienda sanitaria debba
intervenire successivamente al parere del comitato etico».
La prima sezione ha quindi accertato il diritto di Laura Santi, assistita dall'avvocato Filomena Gallo, segretaria
dell'associazione Luca Coscioni della quale lei stessa è attivista, ad ottenere un parere del comitato entro 30 giorni dalla sua costituzione che, a sua volta, dovrà intervenire entro 30 giorni dall'ordinanza.
Nel suo ricorso la donna lamenta che, pur avendo chiesto nell'aprile del 2022 alla «Ausl Umbria 1 di attivare con urgenza una verifica medica delle sue condizioni di salute e delle modalità di somministrazione del farmaco idoneo per accedere al suicidio medicalmente assistito» l'azienda sanitaria «non ha portato a termine l'incarico» e «il comitato etico non si è ancora espresso».
Invece secondo il legale della Usl Umbria 1, Pietro Laffranco, che ha presentato l'istanza di rigetto del ricorso,
l'azienda sanitaria ha «completato tutti i suoi adempimenti» riconoscendo per Laura Santi «sussistenti tre dei quattro requisiti, la patologia irreversibile, le sofferenze terribili e la capacità d'intendere della ricorrente ma non il requisito del trattamento di sostegno vitale, il cuore di questi procedimenti».

Per il legale, quindi «le condizioni non sono quelle previste dalla Consulta» e si è in assenza del parere del comitato etico.

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