Topi d'auto a Perugia: preso il secondo incubo di Fontivegge. Ed è già caccia al terzo

Topi d'auto a Perugia: preso il secondo incubo di Fontivegge. Ed è già caccia al terzo
di Egle Priolo
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Mercoledì 6 Dicembre 2023, 09:23

PERUGIA - Hanno creato scompiglio, rabbia e paura. Perché i furti nelle auto in sosta hanno tenuto per settimane in apprensione i residenti di Fontivegge. Assalti continui, con la conseguenza ulteriore di decine di acquisti e transazioni fatte con i bancomat contactless (quelli cioè per cui non è richiesto il pin fino a un certo limite di spesa) trovati nelle borse e nei portafogli portati via proprio da quelle auto che assaltavano.

E dopo un primo arresto avvenuto a fine settembre, ecco un altro balordo dei furti nelle auto finire in manette. Si tratta di un tunisino di 39 anni, clandestino, arrestato dagli investigatori della squadra mobile per furto aggravato in concorso. L'uomo è stato individuato grazie alle telecamere e agli altri elementi acquisiti dopo la denuncia presentata dal proprietario di un'auto che qualche settimana fa era posteggiata lungo via Canali. Vettura dalla quale assieme a un complice aveva portato via una borsa griffata, un computer, una pen drive e un giubbotto. Anche se notevolmente diminuito, infatti, il fenomeno di questi raid alle auto in sosta non si era del tutto placato e, soprattutto, in occasione dell'arresto del cinquantenne perugino lo scorso fine settembre (per merito degli agenti della polizia postale) considerato l'autore della maggior parte degli assalti, si era comunque parlato della possibilità che ci fosse più di un topo d'auto in azione.
Le indagini della squadra mobile hanno dunque dimostrato come quelle sensazioni arrivate dalla strada fossero in effetti vere. Ma non finisce qui, dal momento che gli investigatori della questura sono comunque sulle tracce di un terzo criminale e cioè il complice del tunisino appena arrestato e che al momento è ancora in fuga. Rende noto il procuratore capo, Raffaele Cantone, come il giudice per le indagini preliminari nell'emettere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere ha sottolineato come l'uomo abbia 1agito in pieno giorno, quando vi è piena luce solare, il che consente di sostenere che lo stesso non abbia alcuna remora a delinquere manifestando un dolo particolarmente intenso», ma anche come sia da considerare «il concreto pericolo di fuga dettato dalla condizione di estrema precarietà dell'indagato sul territorio e per il timore di una condanna che potrebbe spingerlo a rendersi irreperibile».
Insomma, un'altra buona notizia per gli abitanti di Fontivegge dal momento che questi eventi hanno creato particolare preoccupazione tra i residenti e chi ogni giorno frequenta per lavoro la zona della stazione.

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