PERUGIA - Almeno sei fumogeni in campo, due finiti dietro la porta e tre forti esplosioni. Questo il bilancio dei circa due minuti che domenica sera, durante il primo tempo della partita al Curi contro il Pescara, hanno portato alla sospensione del match per permettere ai vigili del fuoco di spegnere i fumogeni lanciati in campo dalla curva nord.
Un’azione che non passerà senza avere conseguenze. Anzitutto quelle a carattere disciplinare per il Perugia. Nelle prossime ore infatti si attendono le decisioni del giudice sportivo che, come spesso accade in questi casi, farà pagare alla società una multa salata proprio per le intemperanze dei propri tifosi a titolo di responsabilità oggettiva.
Ma di sicuro non sarà l’unica conseguenza. Perché in questura i poliziotti della digos, sono già al lavoro per ricostruire quanto accaduto domenica sera e dunque anche estrapolare eventuali profili di responsabilità.
L’accensione dei fumogeni e il lancio di materiale esplosivo è infatti vietato e dunque c’è da capire chi si sia reso responsabile di tutto ciò.
Decisiva sarà la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza del Curi per cercare di risalire ai presunti colpevoli per i quali, se riconosciuti e, scatteranno inevitabilmente i Daspo e cioè il divieto di assistere alle manifestazioni sportive. Una protesta molto forte, quella messa in atto dal cuore del tifo biancorosso, visto che contestualmente al lancio dei fumogeni sono partiti dei cori durissimi nei confronti del patron Massimiliano Santopadre. In molti domenica sera allo stadio si sono chiesti come i fumogeni fossero riusciti a entrare.