Terrorismo, espulso Imam:
predicava a Perugia e Corciano

Espulsioni dall'aeroporto di Sant'Egidio
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Venerdì 14 Luglio 2017, 19:41
PERUGIA - Contatti stretti con l'islam radicale, due tunisini convinti ad abbracciare la causa della jihad, le prediche estreme nelle moschee di Perugia e Corciano: per questo motivo un Imam è stato espulso nelle ultime ore dal ministero dell'Interno dopo le indagini della polizia. Si tratta di un marocchino di 52 anni, residente a Perugia dove era stato imam presso al Centro Culturale Islamico e dal quale era stato allontanato a seguito della sua impostazione salafita, espulso per «motivi di sicurezza dello Stato» con un provvedimento firmato dal ministro dell'Interno, Marco Minniti.

L'uomo, riferisce una nota del ministero dell'Interno, era da tempo all'attenzione investigativa della Digos di Perugia per i suoi contatti con soggetti coinvolti in indagini per terrorismo, tra i quali l'ex imam della moschea di Ponte Felcino arrestato nel 2007 e poi condannato per reati di terrorismo internazionale. In questo contesto è stato accertato che il cittadino marocchino aveva contribuito a radicalizzare due tunisini espulsi, nel 2015 e nel maggio 2017, in esecuzione di due distinti provvedimenti del ministro dell'Interno emessi per motivi di sicurezza.

Inoltre, prosegue la nota del Viminale, «lo straniero continuava a svolgere lezioni coraniche e prediche ultraradicali presso il luogo di culto Assalam di Corciano, mentre sul suo profilo facebook sono emersi post con i quali condivideva inequivocabilmente l'ideologia e i metodi del Daesh». Per questi motivi, è stato adottato il provvedimento di espulsione a firma del ministro dell'Interno, ed è stato rimpatriato  con accompagnamento nel suo Paese di provenienza con un volo decollato dalla frontiera aerea di Roma-Fiumicino.

Con il rimpatrio di oggi, il 64/mo del 2017, sono 196 a livello nazionale i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi.


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