Terni, violenza per regolare i conti di droga e focus sui delitti da codice rosso: il bilancio del procuratore Alberto Liguori

Aumentano i procedimenti per furto, gli arresti per truffa e le intercettazioni

Terni, violenza per regolare i conti di droga e focus sui delitti da codice rosso: il bilancio del procuratore Alberto Liguori
di Nicoletta Gigli
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Domenica 29 Ottobre 2023, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 09:04

TERNI - Aumentano i procedimenti contro ignoti per furto, lievitati di oltre 200 rispetto all’anno precedente, quelli per i reati finanziari e per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, passati da 152 a 210.

La nota positiva è una diminuzione di quasi un terzo dei reati contro il patrimonio, scesi da 1779 a 656, e dei procedimenti legati al codice rosso, che da 241 si sono fermati a 190.

Quanto all’emergenza droga il procuratore capo, Alberto Liguori, segnala «il dato preoccupante dell’aumento dei delitti di violenza connessi al traffico di sostanze illecite».

La fotografia dei dodici mesi della procura ternana è contenuta nella relazione che Liguori ha inviato al procuratore generale presso la corte d’appello di Perugia in vista dell’apertura dell’anno giudiziario.

Il trend delle iscrizioni (3555) rispetto al periodo precedente (3380) è rimasto invariato, così come la produttività: dai 3448 procedimenti smaltiti in precedenza ai 3459 fino al 30 giugno.  E si registra una diminuzione delle pendenze, oggi ferme a 1410 dalle 1514 dell’anno precedente.

Tra il primo luglio 2022 e il 30 giugno scorso le richieste di misure cautelari hanno riguardato soprattutto i reati legati alla violenza di genere e al traffico di stupefacenti.

L’emergenza truffe agli anziani

Emerge nei dodici mesi un forte incremento degli arresti in flagranza, e di conseguenti misure cautelari, per le truffe, consumate e tentate, nei confronti di anziani e invalidi.

Un reato odioso che va a colpire chi, a causa dell’età e di patologie e della solitudine, finisce nella rete di gente senza scrupoli.

«Un dato che spicca rispetto al trend degli anni precedenti. Addirittura - sottolinea Liguori -  sono stati registrati fino a quattro arresti in flagranza in una solo settimana per le truffe nei confronti di persone indifese. Il dato, particolarmente significativo, riscontra l’esistenza di veri e propri raid perpetrati da soggetti organizzati fra loro e che concentrano plurime azioni delittuose in un breve periodo.

Nella quasi totalità dei casi - precisa il procuratore - gli autori provenivano da altre regioni d’Italia».

Più telefoni sotto controllo

Nei dodici mesi la procura di Terni ha aumentato il ricorso allo strumento investigativo delle intercettazioni.

Dalle 117 dell’anno precedente sono salite a 177.

La necessità di mettere sotto controllo gli smartphone degli indagati è legata soprattutto alla frequenza dei reati legati allo spaccio e al traffico di droga che «per complessità e vastità, necessitano dell’unico mezzo di ricerca della prova per accertare collegamenti criminali, spesso eterogenei e di non semplice aggressione».

Lotta alla violenza di genere

Trentasette misure cautelari in dodici mesi nei confronti di chi si è macchiato di violenza nei confronti di mogli, compagne, amanti ed ex. Più di tre al mese in una città dove i tempi di gestione degli incidenti cautelari sono improntati al massimo dell’efficienza e dell’incisività. Tra richiesta del pm e decisione del giudice infatti passano in media tre giorni.

«Interventi giudiziari tempestivi con priorità di indagini preliminari assoluta riservata ai delitti di violenza di genere domestica - sottolinea il procuratore, Liguori. La scelta di campo operata ha consentito di prevenire escalation criminali che le cronache giudiziarie registrano sempre con maggiore frequenza».

I procedimenti per reati da codice rosso sono stati 224, definiti con 116 richieste di archiviazione, cinquantasei di giudizio ordinario, ventinove di giudizio immediato e due con rito direttissimo.

Il procuratore sottolinea di aver colto «le criticità investigative derivate dalla complessità di gestione del fenomeno, soprattutto per la raccolta del materiale probatorio in fase di primo impatto tra la polizia giudiziaria e la vittima del reato» cui si è rimediato disciplinando le varie fasi di acquisizione della notizia di reato per mettere insieme «l’intero patrimonio di informazioni al servizio della vittima per una risposta rapida e calibrata sulla persona».

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