Terni, violenza e abusi su bimbo
arrestata la madre e il compagno

Terni, violenza e abusi su bimbo arrestata la madre e il compagno
di Corso Viola di Campalto
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 13:14
TERNI Segregato in casa. Picchiato, minacciato con un coltello e insultato di continuo, Costretto ad assistere ai continui amplessi della madre e del compagno e a quelli dei numerosi clienti della donna. Un inferno durato almeno due mesi. Poi, Angelo, sei anni compiuti da poco, è stato liberato dagli agenti della Squadra mobile di Terni diretta da Alfredo Luzi che ha arrestato la coppia.
Una storia agghiacciante che è emersa grazie alla segnalazione di una vicina di casa e alle indagini rapide  ed incisive della polizia, che hanno trovato l'appoggio del magistrato Elisabetta Massini e quello del giudice per le indagini  preliminari  Federico Bona Galvagna  pronto a firmare in tempi record l'ordinanza di custodia in carcere per entrambi.
Un inferno filmato dalle telecamere nascoste.  Per Angelo l'orrore ha avuto inizio i primi giorni di settembre quando la donna, 25 anni, prostituta rumena senza alcun precedente, è andata in Romania per prendere il figlioletto che ha sempre vissuto con i nonni materni . Sembrava un ricongiungimento dettato dall'amore, invece l'intento purtroppo era ben altro. E' stato portato in un appartamento in un palazzo nei pressi di  via Gramsci dove la donna da qualche tempo conviveva con un connazionale di 30 anni, disoccupato e senza precedenti penali, Un bimbo fantasma, perché nessuno a Terni sapeva della sua presenza.Non è stato infatti  iscritto a scuola ed era costretto a restare quasi  tutto il giorno chiuso in quelle quattro mura.  Quando la madre accoglieva  l clienti, il compagno stava in un'altra stanza con il bambino che denudato era costretto a vedere gli amplessi, anche estremi, da una fessura aperta nel muro, A pranzo e cena veniva trattato peggio di un cane, lasciato sempre nudo a vedere la televisione, senza giocattoli o alcun tipo di altro passatempo. La mamma e l'uomo gli lanciavano pezzi di pizza o di panini e niente più. Poi, botte, vessazioni e minacce anche con coltelli  e mazze da baseball. I due si accoppiavano di continuo anche contronatura  davanti a lui.
Quasi lo facessero a posta. Il sospetto degli inquirenti che il fine potesse essere quello di coinvolgerlo in filmati pedopornografici o addirittura di venderlo a qualche cliente depravato. Un sospetto nato dal modo in cui tentavano di annullargli la personalità. Chiuso in una casa come in una gabbia, denudato e rasato, In più chiamato come una femmina. Quando sono stati fermati lei ha iniziato a disperarsi, lui si è fatto ammanettare senza dire una parola. Poi, quando gli hanno contestato le accuse, gravissime, hanno solo detto:«Ma noi neanche ci droghiamo, che male abbiamo fatto?».
Ora Angelo si trova in una struttura protetta. Per la prima volta ha giocato e sorriso con altri bambini. Presto tornerà dai nonni, che lo hanno consegnato incosapevolmente a quelli che si sono trasformati nei suoi aguzzini.
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