Terni. Va in pensione Patrizia Polletta, la segretaria da record: mezzo secolo al servizio dell'Ordine degli avvocati

Patrizia Polletta con il decano degli avvocati Ternani, Renato Chiaranti
di Giuliana Scorsoni
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Venerdì 5 Gennaio 2024, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 12:27

Correva l'anno 1976, quando per la prima volta varcò la soglia della segreteria del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Terni. Sabato trenta dicembre gli ha voltato le spalle andando “via di schiena”, come le avrebbe cantato Claudio Baglioni, solo che i giorni trascorsi tra quelle mura saranno stati molto più di mille. Patrizia Polletta, storica segretaria degli avvocati ternani, è andata in pensione. “Sono stata quasi tentata di rinviare”, esordisce tra il serio e il faceto, seduta per la prima volta a capotavola di quel lungo tavolo dove si sono svolti tanti consigli, non sempre “tranquilli”, a cui lei ha sempre partecipato, in silenzio, senza che nessuna parola uscisse dalla sua bocca.

E' entrata affiancando Desdemona, altra colonna del foro ternano, che quando compariva l'allora presidente Arduino Pellegrini scattava in piedi in un ossequioso saluto. “Io non mi sono mai messa sull'attenti per nessuno – esclama Patrizia – e ho sempre rifiutato di indossare una divisa, come aveva Desdemona”. Epiche le sue litigate con Renato Chiaranti, presidente dell'ordine per venticinque anni: “Quanto mi ha fatto piangere, ma il nostro rapporto è stato come quello di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Odio e amore, però sa che le dico? Rifarei anche tutti quei venticinque anni con lui”. Alla fine questo lavoro l'ha conquistata. All'inizio non lo voleva fare, è stata la mamma Luisa a convincerla. “E' vero, mi sarebbe piaciuto fare la commessa, ma alla fine ha avuto ragione mamma”. Una vita tra i codici: la mattina all'ordine, il pomeriggio allo studio degli avvocati Massimo Carignani ed Eraldo Bordoni.

“Una vita da caserma! Meno male sono una che sa stare allo scherzo e non mi offendo, se no sarei stata fresca con tutte quelle che mi sono sentita dire!”.

Gioie e dolori, in tutti questi anni, la perdita dei genitori, il divorzio, la nascita dell'unica figlia Martina e l'avvocatura ternana che le si è sempre stretta intorno in un caldo abbraccio. Aveva anche trovato l'amore Patrizia, in quel palazzo di giustizia: Fabio Farnesi. “Fabio è un ricordo bello e brutto. La sua morte mi ha devastata ”. Dopo la fine della loro storia d'amore erano rimasti ottimi amici e ci scherzavano sulla loro liason. Tra tutti i presidenti ricorda con malinconia Paolo di Paolo. “Dopo la sua scomparsa, per mesi, mi è sembrato di sentire la sua voce per le scale che mi chiamava: ciao Ni!”. Non vorrebbe far nomi, con le tenaglie le si strappa il nome del più simpatico: Sauro Gili. “Fa un casino quando arriva in segreteria”.

Non dimentica l'unica donna presidente avuta, Stefania Cherubini: “Mi è dispiaciuto molto lavorare con lei solo pochi mesi”. Un pensiero lo dedica a Francesco Standoli, che ha visto entrare da praticante allo studio Carignani e poi se lo è trovato alla guida dell'ordine. Ma il più gentiluomo di tutti rimane l'avvocato Francesco Rulli: “Un signore, sempre”. Dal 2009 ha diviso la segreteria con Patrizia Montagnetti, alla cena di saluto, nel ricordarla si è commossa: “Ne abbiamo passate tante, mi mancherà il primo caffè della mattina insieme”. Ora lascia le consegne ad Olga Pasqualini e, mentre la porta le si chiude dietro per l'ultima volta, sospira forte e le scende una lacrima. Patrizia mancherai a tutti.

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