La notizia era stata data direttamente dai genitori di uno dei bambini in risposta all'insegnante che aveva notato il piccolo grattarsi di continuo. In quell'occasione il genitore aveva dichiarato che il bambino aveva la scabbia e si stava curando. Risposta che di certo non ha rassicurato ne i docenti, ne tanto meno i genitori degli altri bambini che frequentano la scuola. In poco si è diffuso il panico, le notizie sono rimbalzate da un genitore all'altro. Per sapere come si procederà, per conoscere quali misure saranno prese per la Donatelli bisogna quindi aspettare la diagnosi del dermatologo della Asl.
Se venisse confermata l'ipotesi di scabbia, se fossero quindi accertati i quattro casi, i problemi maggiori si verificherebbero per la scuola materna perché proprio li ci sono le maggiori possibilità di contagio. E per l'età dei piccoli e per il tipo di attività che si svolgono in quell'ordine di scuola. Ci sono ad esempio i materassini, su cui riposano i piccoli dopo il pranzo, che andrebbero trattati appositamente perché vengono a diretto contatto con la pelle dei bambini. Per la scuola elementare invece non ci sarebbe bisogno di nessuna bonifica o disinfestazione. Sarebbe sufficiente far circolare tra le classi una lettera della Asl che invita i genitori dei bambini a portarli dal pediatra qualora si verificasse qualcosa di sospetto come bollicine o prurito.
Il tono della lettera sarebbe lo stesso di quella che è già stata fatta circolare nelle classi la scorsa settimana. La Asl è intervenuta direttamente sulle famiglie dei bambini che potrebbero avere la scabbia. «Finalmente qualcosa si è mosso e di questo sono contento, ciò che mi sconcerta comunque è che un articolo di giornale ha avuto più forza delle mie richieste. Non è vero che la Asl non fosse stata informata prima dell'intervento del Messaggero, io avevo chiesto cosa fare ma mi sono sentito rispondere che senza la denuncia del pediatra , senza una certificazione scritta della presenza della scabbia nessuno poteva intervenire.
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