Dal campo della Bosico ai rifugiati
quando il calcio racconta gli ultimi

Dal campo della Bosico ai rifugiati quando il calcio racconta gli ultimi
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Giovedì 24 Luglio 2014, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 18:16
TERNI - Scorrono i titoli di coda e si legge un ringraziamento... a Corrado Viciani. Perch? Semplicemente per essere vissuto. Basta questa risposta per capire quanto l’amore per il calcio sia radicato nella vita di Francesco Castellani, regista ternano classe ’61. Un dato anagrafico utile a capire la devozione per Viciani. Perché se oggi Francesco è un regista alle prese con il suo primo lavoro, quando mister Viciani portava la Ternana in serie A con il gioco corto lui era un ragazzo di undici anni che vedeva la sua piccola Terni raggiungere le vette dell’Olimpo sportivo.



E non è un caso allora che il calcio sia il fil rouge del suo primo lavoro da regista: «Black Star nati sotto una stella nera» (uscito nella sale cinematografiche il 10 ottobre). «È un film - racconta Francesco - ispirato alla storia dei Liberi Nantes Football Club, una squadra composta da rifugiati politici che gioca a Roma nel quartiere di Pietralata. Il film racconta una disputa di quartiere per un campo di calcio abbandonato, una vera e propria guerra tra poveri, che è anche una scoperta dell’altro». Attori professionisti che si mescolano con ragazzi fuggiti dai loro paesi di origine nella speranza di una vita più serena. «Tra loro - prosegue Francesco - anche Mio Koffi, il ragazzo che ha donato la maglia dei Liberi Nantes a Papa Francesco» E il calcio? «Il calcio - commenta Francesco - è un gioco che può favorire l’integrazione sociale e culturale dei rifugiati».



Una storia a tratti anche autobiografica, specie quando si narra del campetto da difendere. Perché Francesco, prima di partire per Roma da Terni a caccia di fortuna, frequentava l’oratorio salesiano di San Francesco e vestiva la maglia della Bosico, la squadra della parrocchia. Insomma, da San Francesco a Pietralata, ma sempre campi polverosi da raccontare. Con la soddisfazione però di aver messo in piedi un film che, tra le altre cose, può vantare di avere le musiche del maestro Ennio Moricone e il sostegno dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.



Un film made in Terni. Perché se alla regia c’è Francesco la produzione è affidata a Donatella Francucci della Point Film anche lei di Terni. Prima di arrivare alla macchina da presa per il grande schermo, Francesco ha trascorso una vita nel mondo della Tv. Tra le sue esperienze più significative la regia del G8 di Genova raccontato nelle trasmissione di Gad Lerner o la direzione artistica di Red Tv (il canale di informazione politica del Pd). Ma non poteva mancare il calcio. «Ho lavorato anche - termina Francesco - per 90˚minuto di Paolo Valenti». Una trasmissione e un volto, che insieme a mister Viciani, hanno alimentato quell’amore per il calcio che Francesco ha trasmesso nel suo primo film.
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