Caso percolato, Di Girolamo
«Agito nell'interesse pubblico»

Il sindaco Leo Di Girolamo
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Venerdì 6 Maggio 2016, 14:20 - Ultimo aggiornamento: 14:24
TERNI «La magistratura sta facendo il suo corso, ma pensiamo di avere agito nell'interesse pubblico, garantendo un servizio importante che altrimenti avrebbe comportato un problema ambientale»: così il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, Pd, commenta la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura nei confronti di 20 persone, tra cui lo stesso sindaco, per l'inchiesta sull'appalto dello smaltimento del percolato dell'ex discarica di Valle a Terni.

Oltre a Di Girolamo risultano indagati 16 assessori della nuova e precedente giunta e tre dipendenti comunali. Per tutti l'accusa è turbativa della libertà degli incanti per contestazioni che risalgono ad un periodo compreso tra il 2011 e il 2015. Oltre 50 gli atti dell'amministrazione finiti al vaglio della procura.

«Ci difenderemo portando le nostre ragioni davanti al gup e poi nel processo se necessario, non abbiamo favorito alcuna ditta visto che gli appalti sono stati affidati a diverse società» sottolinea ancora Di Girolamo.
Il pm Raffaele Pesiri contesta in particolare il frazionamento dell'appalto in piccoli importi, eludendo così la normativa comunitaria che impone di indire gare pubbliche. A far partire le indagini era stata una segnalazione dello stesso Di Girolamo al nucleo anticorruzione del Comune. L'udienza preliminare è fissata per il 12 ottobre.
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