Terni, la class action sulle Piscine dello Stadio arriva in tribunale: in 200 chiedono indietro i soldi dell'abbonamento

Terni, la class action sulle Piscine dello Stadio arriva in tribunale: in 200 chiedono indietro i soldi dell'abbonamento
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 8 Maggio 2023, 00:15

TERNI - La sorte delle duecento persone che, ignare dell’improvvisa chiusura delle Piscine dello Stadio datata gennaio 2022, avevano fatto l’abbonamento, è appesa alla decisione del tribunale delle imprese di Perugia.

La class action promossa dieci mesi fa dall’associazione Codici per chiedere il rimborso degli utenti che non hanno potuto utilizzare l’abbonamento sottoscritto con la vecchia gestione delle Piscine dello Stadio di Terni a causa della chiusura della struttura è approdata di fronte al giudice, Elena Stramaccioni.

«La class action è stata notificata alla Piscine dello Stadio srl ed al Comune di Terni - dicono gli avvocati Carmine Laurenzano e Marco Malandrucco, legali di Codici - ed è rivolta agli utenti che non hanno potuto usufruire dell’abbonamento, totalmente o parzialmente, per la chiusura dell’impianto.

Siamo andati in tribunale per rappresentare e tutelare i diritti degli abbonati, per i quali chiediamo il rimborso per non aver potuto usufruire dei servizi previsti nel pacchetto sottoscritto».

In aula, come era prevedibile, il giudice si è riservato di decidere in quanto le controparti hanno sollevato eccezioni sulla competenza. Ritenendo che la materia appartenga alla giurisdizione del tribunale amministrativo regionale.

Di diverso avviso i legali di Codici, che hanno ribadito come il rapporto tra abbonati, ente gestore e Comune attiene al diritto civile e ad occuparsene deve essere il tribunale ordinario. Nello specifico quello delle imprese, che ha sede a Perugia e che è specializzato nelle vertenze che hanno come oggetto le società e i rapporti tra soci.

Sarà il giudice Stramaccioni a decidere come dovrà andare avanti il procedimento, che vede in prima linea duecento abbonati che si sono sentiti traditi nella fiducia.

Prima di arrivare al processo l’associazione Codici aveva tentato altre strade per chiudere la questione. «Dopo la chiusura della struttura chiedemmo al Comune e alla società concessionaria il rimborso degli abbonamenti ma non ricevemmo risposta - dice Massimo Longarini, segretario di Codici Umbria. La vicenda delle Piscine dello Stadio si trascinò per mesi tra attività sospese, annunci, tra polemiche e scaricabarile ma quello che hanno subito gli utenti non può finire nel dimenticatoio».

In attesa del pronunciamento del tribunale delle imprese circa la competenza sul contenzioso, l’associazione Codici sottolinea che «al momento sono duecento coloro che hanno aderito ma che, se l’istanza dovesse essere accolta, chiunque fosse interessato potrà aderire in qualsiasi momento all’azione collettiva».

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