TERNI Comunicato congiunto dell'Ordine dei giornalisti dell'Umbria e dell'associazione stampa Umbra dopo le esternazioni del presidente della Ternana che ha additato come "Ladri di galline" e "drogati" alcuni giornalisti ternani. «Le gravi affermazioni che il candidato sindaco di Terni, dottor Stefano Bandecchi, ha rivolto ad alcuni colleghi “non graditi”, meritano la più ferma condanna. Senza volersi addentrare in una polemica che ha assunto toni grotteschi, ci limitiamo a sottolineare come il metodo del confronto e lo stile adottati dal fondatore dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, siano del tutto inadeguati.Ricordiamo, al contrario, che il grande teologo, filosofo e scienziato tedesco Cusano, di animo docile e aperto, era assertore dell’ “ignoranza dotta” nei confronti di Dio e non degli uomini. Quanto al dott. Bandecchi e alle sue dichiarazioni denigratorie, l’Ordine si riserva di adottare ogni iniziativa, e in tutte le sedi, che riterrà utile in difesa dei colleghi e della categoria».
L'intervento dell'Associazione stampa umbra
"Asu stigmatizza e condanna le pesanti parole usate dal presidente della Ternana Calcio"
L’Associazione Stampa Umbra stigmatizza e condanna le pesanti parole usate dal presidente della Ternana Calcio Stefano Bandecchi nei confronti di alcuni giornalisti ternani.
La risposta di Stefano Bandecchi.
Bandecchi (Alternativa Popolare): non ho mai attaccato la categoria dei giornalisti, difendo la mia dignità e la mia serietà.
“È con dispiacere che colgo come le mie intenzioni non siano state comprese. Ho utilizzato sicuramente un tono sarcastico e deciso, ma a tutela della mia immagine: purtroppo è impossibile negare che siano state scritte cose false e diffamatorie nei miei confronti”. Così Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare e candidato sindaco a Terni, in risposta al comunicato dell’Ordine dei giornalisti umbro.
"Vi è stata, su alcuni organi di informazione, una travisazione ed una lettura delle dichiarazioni dell'assessora Salvati totalmente fuori dalla realtà. In questi casi, lo dico da giornalista, per fare corretta informazione si sarebbe dovuto contattare l'interessato, cioè me, per chiedere le informazioni necessarie a fare chiarezza. Ma nessuno mi ha chiamato". “Non ho mai attaccato la stampa nel suo complesso, né il valore dell’Ordine: ho semmai fatto una battuta su qualche penna in malafede. Credo nel valore dell’informazione, essendo anche io giornalista: per questo auspicherei una maggiore aderenza di ciò che si scrive alla realtà”