"Il dipartimento di prevenzione sanità animale della sede di Terni - si legge nella lettera - emette un calendario che prevede sterilizzazioni per due giorni a settimana e limita a cinque il numero dei gatti assegnati alle otto associazioni iscritte all’albo regionale. Ma le colonie feline, censite e non - si legge ancora - sono numerosissime a Terni e nei comuni della provincia e ci sono periodi particolarmente favorevoli alla riproduzione, per cui il numero sopra indicato risulta gravemente insufficiente".
La conseguenza è la presenza sul territorio di numerosissimi cuccioli, senza alimentazione, preda di malattie varie, in stato di grave sofferenza che le associazioni non riescono a tutelare con i pochi mezzi a disposizione.
Questa realtà grava in particolare sulle cosiddette “gattare”, costrette ad assumersi compiti economicamente pesantissimi per l'acquisto di cibo e le spese veterinarie, tra cui rientrano spesso sterilizzazioni urgenti effettuate da medici veterinari privati.