Terni donne: in piazza Tacito si balla
col pensiero rivolto a Barbara Corvi

Terni donne: in piazza Tacito si balla col pensiero rivolto a Barbara Corvi
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Mercoledì 12 Febbraio 2014, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 17:20
TERNI - Terni Donne, in collaborazione con il Comitato Barbara Corvi, sar in piazza Tacito venerd 14 Febbraio, alle 16, per ballare e levare alto il proprio grido di protesta per vedere riconosciuta la libertà di ogni donna di autodeterminarsi.



Il pensiero andrà a Barbara Corvi, scomparsa da Montecampano di Amelia il 27 ottobre del 2009.

"Barbara - ricordano le donne del comitato a lei dedicato - è sparita lasciando casa, marito e soprattutto due figli. Sin dall’inizio la vicenda è stata oscura, nessuna traccia, nessun indizio. Solo un forte convincimento dei genitori e delle sorelle che non hanno mai creduto in un allontanamento volontario di Barbara. Due anni fa - prosegue la nota del comitato - sembrava che le indagini intorno alla sua scomparsa potessero arrivare ad una svolta, alla luce della notizia, resa nota agli inquirenti da un pentito di ‘ndragheta, sulla morte della cognata di Barbara, Angela Costantino, sparita da Reggio Calabria in circostanze misteriose nel 1994. La Procura di Terni aveva stretto una collaborazione con gli agenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, per ottenere qualche elemento in più sulla scomparsa di Barbara. Alla fine sono state arrestate dodici persone a Reggio Calabria, accusate dell’omicidio della Costantino ma su Barbara non è trapelata nessuna notizia. Da allora solo silenzio. La procura di Terni, proprio poche settimane fa, ha archiviato il caso chiudendo le indagini e il fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di sequestro di persona. Nessuna delle persone che amano Barbara, la famiglia, gli amici, si rassegnano e vogliono smettere di lottare. Per questo oggi tutti insieme gridiamo ancora con forza dov’è Barbara?"



Terni donne chiede "alle donne e agli uomini della nostra città e delle città limitrofe, agli avvocati, ai giudici e a tutte le figure professionali che lavorano in un contesto legato alla "giustizia", di scendere in piazza per destare l'opinione pubblica ed avviare finalmente un confronto basato sull'ascolto e sul sostegno reciproco".