A dare fuoco alle polveri è Antonio Muffari, della direzione ambiente del Comune di Terni, che parla a nome del Centro Malfatti: «La pulizia delle strade è efficace se viene fatta con una particolare sostanza capace di trattenere le polveri sottili, come accade a Brunico. Altrimenti è inutile e ormai lo sostengono numerosi studi, tra cui uno dell’Arpa Lombardia. Ma la sostanza - fa sapere Muffari - è molto costosa e i mezzi dell’Asm non la spargeranno».
La pensa diversamente Adriano Rossi, presidente dell’Arpa Umbria che aveva sollecitato lo spazzamento delle strade per abbassare la concentrazione di Pm10: «Come le targhe alterne, anche la pulizia delle strade, rappresenta un provvedimento che nel breve termine dà risultati. Certo - aggiunge Rossi - l’obiettivo a lungo termine resta quello strutturale, ovvero l’abbattimento delle fonti di inquinamento per ridurre le emissioni».
Il che vuol dire agire sulle politiche ambientali. «Ma prima - attacca Aura Moscatelli di Legambiente - deve essere chiaro qual è il modello di città che si intende perseuire per contenere lo smog. Se prima non si fa questo passaggio ogni provvedimento, targhe alterne o pulizia delle strade che sia, risulterà un palliativo. Bisogna agire sulle politiche del traffico, incentivando l’uso del mezzo pubblico e della bicicletta».
Ricetta condivisa anche dal Wwf che vedrebbe bena anche il «blocco del traffico» e «la limitazione della circolazione ai mezzi obsoleti e più inquinanti». «Rivedere anche - dice Giuseppe Rinaldi, presidente del Wwf - la politica del traffico che interessa le vie limitrofe alla Ztl dove si concentra gran parte del traffico veicolare della città».
Punta il dito contro la Regione, il presidente di Italia Nostra, Andrea Liberati: «Ben vengano i provvedimenti adottati dal Comune, sebbene tardivi e non sufficienti. Il problema resta l’assenza di una politica regionale che incentivi la mobilità sostenibile e alternativa».
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