Tra i servizi a disposizione ci sono mappe, audioguide in italiano ed inglese, video in animazione, gallerie di immagini con ricostruzioni virtuali degli edifici e rappresentazioni immersive a 360 gradi. Tra le stretture dotate di questo nuovo servizio anche la via Flaminia, l'arco di San Damiano e l'area del sepolcreto, oltre alle opere venute alla luce recentemente nella nuova campagna di scavi dell'area nord-est, svolta dall'assocazione Astra su finanziamento della stessa Fondazione Carit, durante la quale sono stati scoperti importanti reperti e costruzioni assimilabili ad opifici. «Finalmente Carsulae si allinea ad altre importanti aree archeologiche italiane - ha sottolineato stamani il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini, presentando il progetto - e grazie alla digitalizzazione si potrà rivivere pienamente la realtà del passato». Intanto a palazzo Montani Leoni, sede della Fondazione, fino al 30 luglio è visitabile la mostra «Carsulae 1951-2016. Dai grandi scavi di Umberto Ciotti alle ultime ricerche archeologiche»
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