Terni, il bollettino di guerra degli infortuni sul lavoro: sette morti in otto mesi e si ignora l'amianto killer

Il presidente di Anmil, Giovanni Baccarelli, celebra la giornata in memoria delle vittime

Terni, il bollettino di guerra degli infortuni sul lavoro: sette morti in otto mesi e si ignora l'amianto killer
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 10:33

TERNI - Sette morti sul lavoro in otto mesi in provincia di Terni.

Un bollettino di guerra che, tra gennaio e agosto, vede più che triplicate le vittime del lavoro in provincia di Terni.

L’ultima tragedia è di pochi giorni fa, quando in un cantiere a Collelungo di San Venanzo ha perso la vita un 63enne,  travolto da un braccio meccanico di una macchina usata per fare le trivellazioni.

«Nonostante i numeri allarmanti è un fatto che oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceva la giusta considerazione mentre dovrebbe essere per ciascuno di noi un valore imprescindibile e una priorità - tuona Giovanni Baccarelli, presidente di Anmil Terni. La rabbia che proviamo ad ogni singolo incidente si rinnova e per questo chiediamo che non si parli mai di fatalità, non di morti bianche ma soltanto di responsabilità, di comportamenti errati e di sottovalutazione del rischio».

La giornata nazionale in memoria delle vittime degli incidenti sul lavoro, che a Terni si è svolta ieri a Sant’Antonio alla presenza delle autorità cittadine, è come sempre l’occasione per fare il punto aggiornato sulla situazione degli infortuni.

La certezza è che i numeri che sono stati messi nero su bianco da Anmil su dati Inail non possono lasciare indifferenti. A fronte di un calo di decessi del tre per cento su scala nazionale, in provincia di Terni quest’anno le vittime del lavoro sono state ben sette. Quasi una persona al mese è uscita di casa la mattina per andare a guadagnarsi da vivere e non è più rientrata. Nei primi otto mesi dell’anno precedente i decessi in provincia di Terni si erano fermati a due.

L’unico numero che segna un meno quattordici per cento è quello degli infortuni totali che sono stati denunciati in provincia di Terni.

Sono stati mille 386 rispetto ai mille e 611 dei primi otto mesi dell’anno precedente.

In forte aumento, e purtroppo la tendenza si ripete da qualche anno, le malattie professionali denunciate a Terni. Sono state 665 rispetto alle 518 dell’anno precedente, con un più 28,4 per cento. Nella gran parte dei casi si tratta di patologie che sono legate alla mancata messa a norma degli impianti da parte delle aziende. Sotto accusa in molti casi continua a finire l’amianto, dismesso dal 1992 ma ancora troppo presente in edifici pubblici e privati. La mappatura dei siti pubblici risale al 2006, quella dei siti privati è ferma al 2012, con gli appelli di Anmil che per anni sono caduti nel vuoto.

«Meno parole e convegni inutili e più fatti - dice Giovanni Baccarelli - questo killer va eliminato. Sotto ai nostri occhi si consuma una strage silenziosa». Il presidente di Anmil si rivolge alle istituzioni e ancora una volta torna a sollecitare iniziative per bonificare i territori dall’amianto: «Faccio appello alla presidente della Provincia, Laura Pernazza, di invitare i Comuni a un controllo capillare per individuare e distruggere il materiale pericoloso presente in molte realtà – dice il presidente di Anmil. Alla presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli, chiedo di iniziare dal Comune di Terni la lotta all’amianto. Noi - conclude Baccarelli -  siamo a vostra disposizione per un colloquio sul tema».

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