Terni. Teatro Verdi e Pentima, i passi indietro costano quaranta milioni di euro

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi a Terni per dire no al progetto del nuovo Verdi. Ma i lavori sono già cominciati

Terni. Teatro Verdi e Pentima, i passi indietro costano quaranta milioni di euro
di Sergio Capotosti
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Martedì 26 Settembre 2023, 09:47

I NODI

La riqualificazione del teatro Verdi e la realizzazione del campus universitario continuano a ballare. Progetti in fase avanzata che ora tornano in discussione. Retromarce che rischiano di presentare un conto salatissimo a Terni, visto che in ballo ci sono 40 milioni di euro di investimenti, legati anche al Pnrr e perciò con scadenze da rispettare se non si vogliono mandare in fumo i soldi.
Malgrado i lavori siano in parte iniziati, e il cantiere è aperto, ieri il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha rimesso in discussione il progetto di riqualificazione del Verdi da 17 milioni di euro. «Rifare il poletti è possibile», ha detto Sgarbi indicando al sindaco Stefano Bandecchi anche il percorso da seguire. «Dare a Terni un teatro che corrisponda alla sua storia. Per cui in corrispondenza con il prospetto e con le colonne occorre che anche dentro abbia il decoro che da tempo gli amici di Terni rivendicano», ha detto Sgarbi durante la sua visita a Terni in compagnia di Bandecchi. Non è la prima volta che Sgarbi parla del Verdi e della mancata riqualificazione in stile polettiano, ma ieri lo ha fatto da sottosegretario alla Cultura, e anche per mantenere fede alla parola data a Bandecchi durante la campagna elettorale circa il suo impegno per il Verdi "firmato" Poletti. «Il finanziamento non può essere speso solo perché un architetto ha un'idea corretta. Farò una riunione al ministero con il sindaco, i soprintendenti e i progettisti per trovare una soluzione che consenta almeno di risentire l'area dell'architetto Poletti», è la strada indicata da Sgarbi. Al momento il Comune ha invece portato avanti il progetto dell'ex giunta Latini che non prevede lo stile Poletti per non perdere i finanziamenti del Pnrr.
Più complicato capire quale sarà il destino del campus universitario a Pentima dopo lo stop arrivato dalla giunta Bandecchi che considera l'area individuata dalla Regione «troppo inquinata», salvo voler però realizzare il parco giochi Marmolandia negli ex Studios cinematografici di Papigno, all'interno del Sin da bonificare. E qui sono in ballo altri 23 milioni di euro che la Regione si è resa disponibile a investire dopo la firma del protocollo d'intesa con l'ex sindaco Leonardo Latini. Due le interrogazioni presentate ieri per fare chiarezza sulla vicenda. Una del professor Josè Kenny (IT), professionalmente cresciuto a Pentima, e l'altro dell'ex assessore all'università di Palazzo Spada, Cinzia Fabrizi (FdI). Ma quali dati ha il Comune per dire che la zona di Pentima è più inquinata di piazza Tacito e crea un rischio per la salute? Il sindaco faccia un sopralluogo e chiarisca questa vicenda. Forse Bandecchi è interessato a portare Unicusano in centro?», ha detto la consigliera Fabrizi.
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